martedì 30 novembre 2010

I fiumi più inquinati d'Italia

Inquinamento (foto Getty)
Una ricerca recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature accende i riflettori sulla crisi idrica che sta minacciando le riserve d'acqua dolce del pianeta: inquinamento, prelievo per usi agricoli, industriali e civili sono i principali responsabili di un prosciugamento che sembra non volersi arrestare. E se credete che siano soprattutto i paesi del terzo mondo o quelli in via di sviluppo a richiare di rimanere all'asciutto vi sbagliate: secondo lo studio di Nature tra le zone più a rischio ci sono proprio i paesi del Mediterraneo, Italia compresa. Ciò significa che nei prossimi decenni succederà sempre più spesso di dover decidere chi avrà diritto all'acqua: le città, i campi o i fiumi.
E le brutte notizie non finiscono qui: secondo l'IPCC, il centro di ricerca internazionale sui cambiamenti climatici, nei prossimi venti-quarant'anni in Europa i mutamenti del clima causeranno l'aumento delle precipitazioni nell'area a nord delle Alpi e la loro riduzione a sud. Insomma pioverà sempre di più dove l'acqua non manca, causando alluvioni, mentre le regioni meridionali saranno sempre più aride. Per il bacino del Mediterraneo gli studi prevedono una riduzione della portata media dei fiumi fino al 23% entro il 2020 e del 36% entro il 2070, anno in cui le portate estive dei fiumi si saranno ridotte dell'80% rispetto ad oggi. Contemporaneamente il progressivo aumento della siccità incrementerà il prelievo delle acque per usi agricoli, innescando un pericoloso circolo vizioso.
Ma in che stato versano i fiumi italiani? Purtroppo non buono: abbiamo fatto un giro per la penisola insieme a diversi esperti, e abbiamo fotografato... gli orribili 7, i corsi d'acqua più maltrattati sfruttati e inquinati del paese. Ecco cosa abbiamo trovato.

55 gol subiti solo con una partita!!!

Gol (foto getty)
La Madron FC è stata insignita da qualche giorno del titolo di peggiore squadra di calcio del Regno Unito. Un record dei record che conta ben 11/11 delle partite giocate perse, due gol all'attivo contro i 227 subiti dei quali addirittura 55 nel corso dell’ultima partita contro l’Illogan Reserves.
Sull'ultimo match però, va aperta una parentesi. In questo singolo caso, infatti, il Matron ha potuto schierare solo sette giocatori. L'alternativa al 3-0 a tavolino è stato però un 55-0 senza precendenti ma, evidentemente più dignitoso per la squadra
Team di Penzance, un piccolo villaggio nella parte meridionale dell'Inghilterra, il Madron FC non rappresenta che l’ennesimo caso di squadre decisamente sottotono nei diversi campionati del mondo e delle varie epoche. Basta spostarci nel tempo per trovare, già nel 1981 l'Union Niederkapel, una squadra austriaca capace di perdere 22 partite su 22, segnando 8 gol contro i 216 subiti.
Ma il record dei record è stato raggiunto nel 2001 quando gli inglesi del Burton Brewers, con 11 partite perse su 11 giocate, 3 gol portati a casa contro 234 subiti, raggiunsero il primato di squadra dal rendimento peggiore di tutti i tempi. Primato ancora imbattuto, ma per il Madron ci sono ancora speranze...la Mining Divsion (serie minore inglese) non è ancora finita!

Barcellona - Real Madrid 5-0 ... Mou umiliato da Guardiola che con poche parole vince

Capolavoro di Guardiola
Sarà durissima prendersela con l’arbitro: il Real Madrid di Mourinho esce dal Camp Nou sepolto di gol e di gioco dal Barcellona di Guardiola, devastante e sontuoso: un 5-0 che sarà una cicatrice insanabile nella storia del club madrileno, che regala il primo posto in classifica ai blaugrana, ma che soprattutto segna la lezione di calcio di un allenatore sull’altro, in mondovisione, che passa anche da un dato: sette ammoniti e un espulso nel Real.


Apre le danze Xavi al 10’ cinque minuti dopo una occasionissima per Messi, e il raddoppio arriva con Pedro. Non è solo il 2-0 con cui si va al riposo, ma è la presenza in campo del Barcellona, tutto giocate e possesso palla, ad umiliare già nella prima frazione il Real. Ben prima della goleada da “manita” che si materializza nella ripresa, con la doppietta di Villa, e con il sigillo di chiusura di Jeffren, senza che il Real riesca a rialzare la testa.
Poi, l’espulsione di Sergio Ramos, stavolta tutt’altro che comandata, chiude la serata da incubo  di Mou. Che, se entra nella storia del Real con una delle umiliazioni più atroci proprio contro l’avversario di sempre, ha l’ideale compagnia di Ronaldo, che entra invece nella galleria dei record per la frase da vigilia meno felice della storia. “Vediamo se ne faranno otto a noi”, aveva detto il portoghese dopo l’8-0 (in trasferta) dei rivali sull’Almeria. Stavolta il Barcellona si è effettivamente accontentato di 5: chissà se lo Special One ne sarà felice.

BARCELLONA-REAL MADRID 5-0

Barcellona (4-3-3): Valdes; Alves, Puyol, Piqué, Abidal; Xavi (42' st Keita), Busquets, Iniesta; Messi, Villa (31' st Bojan), Pedro (42' st Jeffren). A disposizione: Pinto, Maxwell, Mascherano, Alcantara. All. Guardiola
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas; Ramos, Pepe, Carvalho, Marcelo (15' st Arbeloa); Khedira, Xabi Alonso; Di Maria, Ozil (1' st L. Diarra), Ronaldo; Benzema. A disposizione: Dudek, Albiol, M. Diarra, Granero, Leon. All. Mourinho
Arbitro: Iturralde Gonzalez
Marcatori: 10' Xavi (B), 18' Pedro (B), 10' e 13' st Villa (B), 46' st Jeffren (B)
Ammoniti: Alves, Villa, Messi, Puyol (B), Ronaldo, Pepe, Xabi Alonso, Marcelo, Casillas, Carvalho, Khedira (R)
Espulsi: Ramos (R)

Anche la pulizia ha un suo LiMiTe!

(Getty)Troppa pulizia puo' far male. I giovani infatti che usano troppo i saponi antibatterici con triclosan sono soggetti a piu' allergie, mentre l'esposizione a livelli maggiori di bisfenolo A (bpa) tra gli adulti influisce negativamente sul sistema immunitario. Continua a leggere questa notizia









A rilevarlo e' uno studio dell'universita' del Michigan pubblicato sulla rivista 'Environmental Health Perspectives'.
Il triclosan e' un composto chimico largamente usato in saponi, dentifrici, pannolini e strumenti medici, mentre il bisfenolo A e' presente in molti materiali plastici, come i recipienti usati per conservare gli alimenti. Entrambi fanno parte di una classe di sostanze tossiche ambientali che distruggono il sistema endocrino, che si ritiene abbiano un impatto negativo sulla salute umana, perche' imitano o influiscono sugli ormoni. I ricercatori hanno messo a confronto i livelli di anticorpi da citomegalovirus (cmv) con i livelli di triclosan e bpa nelle urine e le diagnosi di allergia o raffreddore allergico negli adulti e nei bambini dai 6 anni in su. ''Abbiamo cosi' visto che le persone sopra i 18 anni con livelli piu' alti di esposizione al bpa - spiega Erin Rees Clayton, una dei ricercatori - hanno piu' anticorpi cmv, e che quelli con le quantita' maggiori di triclosan soffrono di piu' di allergie e febbre da fieno''. Cosa che suscita le preoccupazioni della comunita' scientifica e dei consumatori sul fatto che queste sostanze siano pericolose per l'uomo anche a livelli piu' bassi di quanto si fosse pensato finora. ''I risultati nei giovani corroborano l'ipotesi dell'igiene, secondo cui stare negli ambienti molto puliti e igienici puo' influire sulla nostra esposizione ai microorganismi benefici per lo sviluppo del sistema immunitario - aggiunge Allison Aiello, coordinatrice dello studio - Come agente antimicrobico presente in molti prodotti casalinghi, il triclosan puo' modificare i microorganismi a cui siamo esposti, influendo sullo sviluppo del nostro sistema immunitario nell'infanzia''.

Un regalo che gli ha portato molta fortuna...


Un curioso episodio di doppia fortuna ha colto un giocatore americano, che oltre a vincere un premio da 1,8 milioni di dollari ha ricevuto anche una "mancia" extra. Come possibile?
Ron Rea, 68 anni, è proprietario di due tabaccherie/ricevitorie nello stato della Pennsylvania, una nella cittadina di Uniontown e l'altra a Belle Vernon. Qualche giorno fa Rea ha acquistato presso il suo stesso negozio alcuni biglietti della lotteria Match 6, una sorta di Superenalotto locale. Bene: uno dei biglietti si è rivelato vincente, per ben 1.782.432 dollari.
Come se non bastasse Rea, in quanto titolare del negozio, ha diritto anche ai 10mila dollari di commissione che spettano alle ricevitorie che vendono un biglietto vincente. La proverbiale ciliegina sulla torta. Ha commentato: "È la prima volta che sento di un vincitore della lotteria che è anche proprietario di una ricevitoria". Probabilmente non è il primo caso di questo genere nella storia delle estrazioni, ma di certo non è una cosa che capita spesso – e con il premio extra della commissione, oltretutto.
Non si è trattata però di una botta di fortuna estemporanea. Rea investiva tutti i giorni 20 dollari al Match 6: non certo la scelta più facile, considerate le scarse probabilità di vittoria rispetto ad altri giochi, ma di sicuro la più remunerativa nel caso di risultato positivo. Come ha detto Rea stesso: "Se fai centro, ti cambia la vita".
E pensare che la moglie Rita, 38 anni, non era d'accordo con l'abitudine del marito di sprecare così 20 dollari al giorno; scommettiamo che adesso avrà cambiato idea. Rea ha dichiarato che metterà da parte i soldi per quando andrà in pensione.
In qualche modo, la storia di Rea ricorda quella di altri casi di fortuna a più colpi, come quello della donna capace di accumulare 20 milioni di dollari da ben 4 vincite in 17 anni, o quella dell'uomo che ha trovato due gratta e vinci milionari nell'arco di pochi mesi

ArRiVa La NeVe

Neve foto Ansa
Manca ancora un giorno all'inizio dell'inverno meteorologico e si contano già due episodi nevosi che hanno parzialmente imbiancato le pianure del nord.
Un terzo, piu consistente, potrebbe arrivare tra martedì sera e mercoledì, specie al nord-ovest, anche se urge ancora qualche conferma.
La trama barica che ci interessa è sempre la stessa: correnti assai fredde che scendono sull'Europa occidentale (Francia ed Inghilterra ne stanno facendo le spese) ed aria più temperata ed umida che sale come gioco di sponda dal Mediterraneo, interessando gran parte della nostra Penisola.
Le regioni settentrionali si trovano al limite tra queste due circolazioni così diverse. Il centro e soprattutto il sud invece sono sotto il tiro dell'aria mite; ecco perchè qui l'inverno non si è ancora fatto vedere.
Cosa succederà nei prossimi giorni? Il blocco freddo attualmente presente sull'Europa occidentale farà qualche passo verso levante. Il risultato sarà un calo delle temperature che dovrebbe divenire realtà al centro-nord a partire da metà settimana.
Ad esso sarà associato un tempo anche instabile, che potrebbe favorire la comparsa di rovesci anche nevosi a quote modeste.
Il sud avrà qualche grado in meno, ma non si potrà parlare ancora di freddo.
Sul finire della settimana, l'intervento dell'ennesimo fronte atlantico potrebbe far scorrere aria umida sopra quella preesistente piu fredda, aumentando il rischio neve sulle regioni settentrionali.
Insomma, la situazione risulta complessivamente compromessa. Vi saranno delle pause tra una perturbazione e l'altra, ma il bello stabile sarà sempre una chimera.
Ecco le previsioni per i prossimi sette giorni in Italia.
Martedì 30 novembre: molte nubi al centro ed al sud con qualche pioggia possibile specie sul Lazio. Al nord nubi in aumento, ma assenza di fenomeni. Freddo al nord, piu mite al centro ed al sud.
Mercoledì 1 dicembre: maltempo al centro-nord. Neve al nord fino in pianura al nord-ovest (65%). Temporali sulle regioni tirreniche. Più asciutto sulle regioni estreme. Freddo al nord, mite al centro ed al sud.
Giovedì 2 e venerdì 3 dicembre: instabile e progressivamente piu freddo al nord ed al centro. Possibili rovesci nevosi sopra i 600 metri al centro, localmente fino in pianura al nord. Più mite al sud con rovesci solo sulla Campania. Ventoso ovunque.
Sabato 4 dicembre: instabile al centro ed al sud con rovesci anche nevosi in Appennino, ma con tendenza a miglioramento. Bel tempo, ma molto freddo, al nord,
Domenica 5 dicembre: torna la neve in pianura al nord, specie al nord-ovest. Piogge in arrivo per medio Tirreno e la Sardegna. Asciutto altrove. Freddo al nord.
Lunedì 6 dicembre: tempo piovoso quasi ovunque. Quota neve in rialzo al nord, molto mite al centro ed al sud.

Le mete giuste per un'ottima seduzione

Ragazze Flirt (foto Getty)
Un viaggio all’estero è un’occasione per visitare luoghi mai visti, ma anche per conoscere nuove ragazze e mettere alla prova le proprie doti di latin lover. Ma quali sono le donne più disinibite e civettuole nel mondo?

CHICAS CALIENTES - Badoo ha realizzato un sondaggio prendendo in considerazione 90 milioni di contatti in 20 Paesi, e il risultato è a dir poco sorprendente. Chi si aspettava che le donne più intraprendenti nel mondo fossero quelle nordiche, rimarrà certamente spiazzato. I risultati del sondaggio non lasciano adito a dubbi: le «chicas» più calienti sono quelle spagnole. Agganciare una ragazza all’ombra della Puerta de Oriente o del Palazzo Reale di Madrid è più semplice che in qualsiasi altro luogo al mondo. Al secondo posto nella «Lega mondiale del flirt» ci sono le ragazze polacche, che tra il Castello Reale di Varsavia e la Corte d’Artù di Danzica dimostrano di essere molto meno timide delle loro coetanee tedesche o ceche.

BELLEZZE «NATURALI» - Ma in un ideale viaggio del latin lover italiano non può mancare la Repubblica Dominicana, le cui donne sono le più intraprendenti di tutto il continente americano. E se sono loro a pieno diritto la principale «bellezza naturale» dell’isola centroamericana, a un turista non può non sfuggire neanche l’azzurro cristallino dell’acqua del Mar dei Caraibi e il verde delle ampie distese pianeggianti. Le spiagge dominicane durante la bella stagione sono sempre affollatissime, per non parlare del fatto che quando ci si trova sotto l’ombrellone è il momento migliore per testare se la classifica di Badoo delle donne più civettuole sia azzeccata o meno. Al quarto posto nella top ten del flirt c’è nientemeno che l’Italia, a dimostrazione del fatto che le ragazze latine sono in assoluto quelle che si danno più da fare.

QUANDO LEI FA IL PRIMO PASSO - «Ci aspettiamo sempre che sia l'uomo a fare la prima mossa - ha dichiarato Lloyd Price, direttore marketing di Badoo -, e in effetti i dati raccolti confermano questa convinzione. Ma noi volevamo sapere se le donne, in alcuni Paesi, sono potenzialmente più inclini a prendere l'iniziativa rispetto ad altre e volevamo conoscere ciò che questo riflette riguardo alla società». Altro fatto curioso, il sex appeal delle donne italiane è esattamente uguale a quelle dell’Argentina, che dalla sua conta una bellezza come Belen Rodriguez. Entrambi i Paesi precedono Brasile e Cile. Nella «Lega dei flirt» seguono Portogallo, Canada e Venezuela. Nella metà bassa della classifica di Badoo si trovano invece, nell’ordine, le ragazze olandesi, tedesche, colombiane, inglesi, ceche, messicane e francesi. Anche se in assoluto le donne più timide al mondo sono quelle belghe, americane e, soprattutto, ecuadoregne.

lunedì 29 novembre 2010

I consigli per abbandonare la cellulite

Foto Fotolia
Il primo concetto da tenere in mente nella lotta contro la cellulite è che non esiste un unico trattamento vincente, ma che sono necessarie più terapie da sovrapporre.

La cellulite può essere paragonata a una spugna impregnata d’acqua. Se si desidera ottenere risultati è perciò, innanzitutto, fondamentale eliminare i liquidi stagnanti. Solo partendo da questo presupposto, sarà poi possibile, in un secondo momento, bruciare anche il grasso.

Come prima azione, occorre ridurre al minimo il consumo di sale e zuccheri, assumendo contemporaneamente un integratore a base di bromelina, principio attivo antinfiammatorio dell’ananas, che interviene sul ristagno dei liquidi. Per diminuire la naturale ritenzione idrica è inoltre importante bere almeno due litri d’acqua al giorno, intervenendo al tempo stesso sull’alimentazione, attraverso il consumo di frutta e verdura di stagione, soia, more e pesce azzurro.

cellulite

Il processo di eliminazione dei liquidi viene poi enormemente favorito dall’unione del massaggio linfodrenante e della microterapia.

Il massaggio linfodrenante è un particolare tipo di trattamento che coadiuva la circolazione linfatica, favorendo l’espulsione delle scorie e delle tossine accumulate dall’organismo. La microterapia è, invece, una tecnica che si effettua con un piccolo dispositivo a ventosa chiamato SIT (Skin Injection Therapy), attraverso il quale si inietta a livello di sottocute una soluzione ipersalina che permette di richiamare i liquidi ristagnanti in superficie. La terapia non causa alcun tipo di fastidio e va effettuata in sedute della durata di circa 10-20 minuti. Sono consigliate dalle 10 alle 15 sedute con cadenza settimanale.

Se si è poi in presenza di accumuli di grasso, è possibile abbinare alla microterapia dalle tre alle cinque sedute di lecilisi. Questa tecnica sfrutta le proprietà anti-grasso della lecitina e, prevedendo iniezioni più in profondità, agisce direttamente sul tessuto adiposo. L’effetto della terapia è di stimolare lo smaltimento del grasso e migliorare la linea di cosce, glutei e fianchi.

I programmi per contrastare la cellulite devono essere eseguiti con costanza nel tempo. L’ideale sarebbe effettuare un ciclo completo, sospendere per tre mesi e poi ricominciare. Non bisogna naturalmente dimenticare che ogni terapia estetica risulta davvero efficace solo se viene associata a una dieta equilibrata e a uno stile di vita sano, in cui una regolare attività fisica diviene di primaria importanza.

AtTeNzIoNe Ai ViRuS

Facebook (Ansa)
IL TORMENTONE NATALIZIO - Emblematico l'ultimo "tormentone natalizio": l'applicazione "Christmas Tree" conterrebbe un malware in grado di distruggere il computer. Il messaggio avverte: "Attenzione! Non usate l'applicazione di Facebook, Christmas Tree. Siete avvertiti: distruggerà il vostro computer. Il sito specializzato Geek Squad ha annunciato che è uno dei peggiori trojan-virus che ci sia". L'esperto di Sophos, Graham Cluley, ha però smentito: "Migliaia di utenti di Facebook stanno facendo passare la voce su un virus di Christmas Tree che si starebbe allargando sotto forma di un'applicazione dannosa nel social network. L'unico problema di questo avvertimento? E' tutto falso". Ma non è l'unico caso di falsi avvertimenti che si stanno diffondendo su Facebook.
RAGAZZA "SUICIDA" - In agosto un ampio numero di utenti di Facebook fatto girare un messaggio in cui si diceva: "Attenzione: c'è un nuovo virus che sta circolando, se leggete di una ragazza che si è suicidata per qualcosa che il padre le aveva scritto sulla bacheca non apritelo, è un virus e non riuscirete più a cancellarlo". Ma anche in questo caso Sophos ha smentito tutto, e Cluley ha dichiarato: "L'aspetto più paradossale è che questo falso messaggio si sta diffondendo più rapidamente di un malware".
BURLONI 2.0 - La maggior parte delle bufale che circolano su Facebook sono delle semplici burle. Tra questi un messaggio che mette in guardia da un virus che starebbe utilizzando le foto di Facebook per penetrare nel software. Mentre un altro avverte gli utenti del social network a non cliccare sul link della funzione "Nuovi regali per te".
BUFALE DENIGRATORIE - Altri messaggi però mirano a denigrare delle persone reali. Invitando per esempio a non accettare le loro richieste d'amicizia, perché sarebbero hacker. Peccato che nessuno sia mai stato infettato da un virus per il semplice fatto di avere accettato una richieste di amicizia. Mira invece a terrorizzare i genitori il messaggio in cui si dice che un pedofilo si fingerebbe un 14enne su Facebook per entrare in contatto con i bambini.
MESSAGGI-TRUFFA - Altre bufale sono delle truffe. Come quella secondo cui sarebbe possibile installare un "Dislike Button" sul proprio account. Seguendo però la procedura per farlo, si finisce per riempire i propri amici di spam, installare barre degli strumenti in grado di violare la privacy, rispondere a sondaggi con fini commerciali e cedere informazioni personali.

Il quadro di Michelangelo

Giudizio Universale (Foto Getty)
NUDI VIRILI E MUSCOLOSI - "Le figure che scendono all'Inferno o salgono verso il Paradiso sono ispirate a facchini e lavoratori manuali virili e muscolosi. Michelangelo ne avrebbe visto i corpi durante le sue visite ai bagni, che sono ben documentate", afferma Elena Lazzarini, una ricercatrice dell'università di Pisa autrice del volume "Nudo, arte e decoro, oscillazioni estetiche negli scritti d'arte del Cinquecento". "E' nei bagni che Michelangelo ha definito la struttura fisica dell'uomo lavoratore come quella ideale". Lazzarini ha evidenziato che "negli affreschi, che abbracciano un'intera parete della cappella dove sono tenuti i conclavi per eleggere il Papa, uno dei dannati è trascinato in basso verso l'inferno da un diavolo che lo afferra per i testicoli". Ma sono ritratti anche uomini "che si abbracciano e si baciano in modo ambiguo: queste scene potrebbero essere state ispirate dalle visite nei bagni".
PROMISCUITA' E PROSTITUZIONE - "Le stufe erano luoghi di trattamenti estetici e di bassa chirurgia come i salassi con le sanguisughe -rivela la Lazzarini -. Si andava lì per le cure idroterapiche e c'erano più stanze: secche, ovvero riscaldate senza vapore, e umide, dove invece il vapore acqueo aveva un ruolo preminente. Una stufa aveva molte stanze dove ci si spogliava e si facevano bagni caldi o massaggi. E poi c'erano le stanza appartate, luoghi di promiscuità e prostituzione femminile e maschile".
LA SANTA SEDE: "NESSUN IMBARAZZO" - Antonio Paolucci, il direttore dei Musei vaticani, ha spiegato però che la teoria della Lazzarini non è stata causa di imbarazzo per la Santa sede. "E' assolutamente possibile e non cambia nulla - ha sottolineato -. Michelangelo ha studiato le forme umane ovunque, incluso negli ospedali. E questa passione per il corpo umano, particolarmente maschile, rimane immutata. Se c'era qualche motivo d'imbarazzo era all'epoca, non oggi". Non a caso, subito dopo il completamento della Cappella Sistina, e in particolare alcuni anni dopo, con l'inizio della Controriforma, si levò infatti un coro di proteste contro il capolavoro di Michelangelo. Al punto che l'artista Daniele da Volterra, allievo del pittore, fu incaricato di coprire i nudi con perizomi e foglie di fico, passando alla storia come il Braghettone.

Il giorno che vorremmo passasse in fretta

(Fotolia)
Non che il mondo si sia fermato. Ci sono state le elezioni in Belgio, in Turchia è nato il ricercatore Abdullah Atalar e il giocatore di football del Oldham, Jack Shufflebotham, è passato a miglior vita all'età di 69 anni. Si dice che quella notte siano nati i piani per il colpo di stato in Yanaon, una piccola colonia francese del tempo. Cose di cui forse in pochi sono a conoscenza. A parte questo, il nulla.
Il programma in grado di diagnosticare il grado di noia di un giorno si chiama True Knowledge e ha preso questa decisione solo dopo aver analizzato qualcosa come 300 milioni di fatti su "persone, affari, luoghi ed eventi". L'importanza degli avvenimenti era stabilito, per esempio, in base ai link in uscita verso altri fatti.
C'è un altro giorno del XX secolo a contendere questo bizzarro primato all'11 aprile 1954. Si tratterebbe del 18 aprile 1930: quel giorno, durante un giornale radio della BBC, il presentatore annunciò "Non c'è nessuna notizia". Ma gli esperti hanno subito fugato ogni dubbio: quel giorno moriva Joaquim Arcoverde de Albuquerque Cavalcanti, il primo cardinale ad essere nato in America Latina. Quindi il 18 aprile ha qualcosa per essere universalmente ricordato.
E pensare che per l'11 aprile 1954 poteva essere tutto diverso. Il 12 aprile dello stesso anno, infatti, il gruppo Bill Haley and the Comets incise la canzone destinata a cambiare il mondo: Rock Around The Clock.
Ad ogni modo nel 1954 si verificarono alcuni avvenimenti molto importanti, come l'impresa di Sir Roger Bannister, che riuscì a correre un miglio sotto i quattro minuti. Ci fu la fine del razionamento alimentare. La regina Elisabetta fu il primo monarca vivente a visitare l'Australia e sempre nel 1954 Marylin Monroe sposò Joe DiMaggio.
Ma perché progettare un programma per diagnosticare la densità di avvenimenti nella storia dell'umanità? In realtà True Kwoledge è nato come sistema per migliorare gli algoritmi di ricerca sul web. "Questa", spiega Tunstall-Pedoe "è solo un'attività collaterale".

Leslie Nielsen ci lascia

Leslie Nielsen (Kika)
E' stato per anni una certezza della risata nelle più celebri commedie comiche e il suo volto è stato forse il più apprezzato dagli amanti dei film divertenti. Leslie Nielsen, con il dispiacere di tutti, è morto poche ore fa dopo una complicazione causata da una infezione da stafilococco.
Il comico, che ha fatto divertire mezzo mondo con "Una pallottola spuntata" e "L'aereo più pazzo del mondo", si è spento all'età di 84 anni in un ospedale vicino alla sua casa di Fort Lauderdale, in Florida, dove era ricoverato per una polmonite, vicino a lui la sua quarta moglie e le sue due figlie.
La sua carriera è stata lunga, nato l'11 febbraio del 1926 a Regina, nella provincia di Saskatchewan in Canada, Leslie, figlio di un poliziotto canadese, ha iniziato prestando servizio nella Royal Canadian Air Force, prima di diventare un annunciatore radiofonico e dj, ma dopo aver vinto una borsa di studio ha iniziato a studiare recitazione e danza che gli ha permesso di comparire in qualche film drammatico. Subito Leslie ha però capito che non era il genere che faceva al caso suo e così si è recato dal suo manager chiedendogli di farlo recitare in una commedia comica, Leslie lo avrebbe fatto anche gratis, senza alcun compenso, purchè fosse stato un film da ridere.
Da quel giorno Leslie Nielsen ha realizzato solo film comici e il personaggio che lo ha consacrato è stato sicuramente quello di Frank Drebin nel 1988, poliziotto pasticcione di Una pallottola spuntata realizzata in ben 3 episodi, uno più divertente dell'altro. Il suo volto si è prestato egregiamente anche per interpretare Dracula: Morto e Contento, oppure il medico in L'aereo più pazzo del mondo, ma anche Mr. Magoo e Spy Hard. Il suo personaggio mancherà sicuramente a tante persone che ora saranno costrette a rivedere qualche film vecchio, il ricordo di Leslie Nielsen è fortunatamente inciso in ben 150 film e apparizioni cinematografiche.

Ciò che si nasconde dietro ad un telefono

Cellulare (fotolia)
Ma dai, davvero l'iPhone ti regala qualche chance in più con il sesso opposto? Secondo un'indagine condotta da OKCupid.com, un sito di appuntamenti online, sembrerebbe che i possessori del melafonino se la spassino a letto di più rispetto ai “colleghi” con Blackberry e Android.
“In media, un trentenne con iPhone si è portato a letto almeno 10 donzelle”
Mela del desiderio - Che dici, sarà il suo touch sensuale e vellulato a renderlo irresistibile? Chissà, intanto le statistiche di OKCupid.com parlano chiaro: chi ha un iPhone è più attivo tra le lenzuola, e con più partner sessuali diversi, rispetto a chi possiede un BlackBerry o uno smartphone con Android. Sui 9.785 possessori di cellulari interpellati dal sito di dating online , è risultato che un (fortunato) possessore maschio di melafonino sui trent'anni ha avuto una media di 10 partner del gentil sesso, mentre le coetanee Apple ne hanno conquistati addirittura 12,3 (chissà cosa indicherà quello 0,3…).
BB e Android - È andata meno bene a chi comunica con un BlackBerry e un Android. I maschi fedeli al marchio RIM si sono dovuto accontentare solo di 8,1 donne, mentre il gentil sesso si è comportato un po' meglio rimorchiandone con successo 8.8. Davvero sfigati e sfigate, infine, i fan di Google che non sono andati rispettivamente oltre le 6 fanciulle e i 6.1 maschietti. Non pervenuti in classifica Nokia, Samsung, Motorola & Co. Che dici, non saranno stati in grado di rimediare neanche un appuntamento?!?!
Reflex do it better - OKCupid non solo rivela qual è lo smartphone che ti regala qualche chance in più a letto, ma anche le fotocamere digitali che riescono a catturare meglio il tuo profilo migliore. Da un'attenta analisi sulle 552.000 foto degli utenti registrati, le reflex si sono rivelate di gran lunga le migliori con in testa le Panasonic seguite a ruota dai modelli di Canon, Pentax, Nikon, e Sony. Cupido ti consiglia di non usare il flash perché ti invecchia di almeno sette anni e soprattutto di stare alla larga dall'obiettivo dei cellulari, a meno che non usi un iPhone…

10 cose da non scrivere su un curriculum

(Fotolia)
Un errore abbastanza comune in cui si incappa nello scrivere il proprio cv è quello di dare un significato troppo letterale al termine "curriculum vitae" e di mettersi davvero a raccontare la "storia della propria vita".
In realtà un buon cv dovrebbe essere in grado di far emergere l'esperienza professionale e umana, le attitudini e le competenze del candidato, senza per questo trasformarsi in un'autobiografia.
Scrivere il cv perfetto non è semplice, ma di certo si può facilmente evitare quello "imperfetto". Ecco quindi le 10 cose che bisogna sempre evitare nella scrittura di un curriculum.
  1. La tendenza all'autobiografia
    Non scrivete cv troppo dettagliati. Focalizzate l'attenzione su ciò che credete l'esaminatore debba sapere per potervi valutare rispetto alla posizione che ambite. Un consiglio classico (che va però preso con un po' di flessibilità) è di non superare le 2 pagine. Ricordatevi sempre che se i responsabili delle risorse umane si trovano a esaminare centinaia di candidature, per forza di cose dovranno procedere a una lettura veloce.
    Provate a chiedere a un vostro amico di scorrere il vostro cv per 30 secondi e dirvi che impressione ha avuto di voi. Prendete la sua risposta come punto di partenza.
  2. La tendenza all'identikit
    Non esagerate con le informazioni personali. Altezza e peso non sono rilevanti a meno che non vi candidiate come modelli. Allo stesso modo evitate tutti i dettagli che non siano attinenti al ruolo che vorreste ricoprire, come religione, stato civile e appartenenza politica. Ricordatevi anche che queste informazioni non vi possono mai essere richieste.
  3. Trascurare l'italiano
    Non state scrivendo un best seller, però questo non giustifica errori di sintassi e grammatica. Nel migliore dei casi passereste per disattenti, nel peggiore per ignoranti. Rileggete quindi molto attentamente il cv prima di spedirlo, soprattutto se nel lavoro per cui vi candidate è richiesta una buona capacità di scrittura.
  4. Dettagli inutili
    Nei cv vanno inseriti hobby e interessi? Sì, ma con cautela. Ricordatevi sempre che l'esaminatore ha poco tempo a disposizione: non sprecatelo con dettagli della vostra vita che non hanno rilievo per il ruolo che vi interessa. Una frase come "adoro i gattini" può avere senso se aspirate a diventare un pet-sitter, ma suonerebbe davvero strano nel cv di un ingegnere edile.
  5. Non mentite
    I reclutatori sviluppano un "radar bugie". Non inventatevi competenze ed esperienze professionali che non avete, rischiate di essere smascherati. Nel caso in cui siano trascorsi molti mesi tra l'invio del cv e l'effettivo colloquio, il rischio di dimenticare ciò che avevate millantato è davvero molto elevato. Senza contare che ottenere il lavoro non equivale a mantenerlo: evitate qualsiasi esagerazione che può essere confutata durante il periodo di prova. La verità in questi casi fa vivere più sereni e risparmia brutte figure.
  6. Optate per un formato "compatibile"
    Se inviate il cv in formato digitale, evitate file dai formati che solo voi e pochi intimi conoscono. Un pdf o un doc vanno benissimo. Fate anche attenzione all'integrità dei file. È fondamentale che non contengano codice che faccia allarmare gli antivirus. Sarebbe davvero un peccato essere scartati dall'azienda che sognavate perché la vostra email è stata cestinata come "potenzialmente dannosa".
  7. Non tutti amano i colori
    Salvo rari casi, evitate cv arlecchineschi o con font strani. Il reclutatore potrebbe non gradire l'elenco delle vostre esperienze professionali scritto in colore verde acido su sfondo bianco. Evitate anche il bianco su sfondo nero, elegante sì, ma penalizzante in termini di leggibilità. Un consiglio classico è di utilizzare solo un font per tutto il cv, meglio se un arial o un times new roman. Font classici, insomma, per evitare che il selezionatore si trovi davanti a una serie incompensibile di quadratini o di simboli strani all'apertura del file.
  8. Mai dimenticare informazioni datate
    Una tendenza classica è di aggiornare il cv con le ultime esperienze, mantenendo anche le precedenti. Approfondimenti sull'iter scolastici sono consigliati nel caso in cui siate alla ricerca del vostro primo lavoro. Ma se avete anni di esperienza, il selezionatore potrebbe non essere interessato al contenuto della tesina di terza media.
    Se sono numerose, elencate solo le ultime esperienze lavorative o quelle più significative. Chiedetevi sempre "questo aiuta a capire che sono tagliato per quel lavoro" oppure "questo potrebbe interessare al selezionatore?" e inserite l'informazione solo in caso di risposta affermativa.
  9. Bando alle ciance…
    Non siate noiosi. Siate brevi, schematici e se possibile originali e dinamici. Arrivate subito al punto e non siate fintamente modesti. Avete una sola chance di ottenere il lavoro, giocatevela bene.
  10. Il lavoro precedente non va criticato
    Se state cercando un nuovo lavoro, un motivo di scontentezza c'è. E il reclutatore ovviamente lo sa. Quello che non si aspetta sono atteggiamenti negativi. Che siate stati licenziati, che vogliate sfuggire alla vostra routine o che cerchiate un avanzamento di carriera, non criticate il posto che avevate o che vorreste lasciare. Evitate sempre le offese nei confronti di colleghi e superiori. Non è professionale e l'azienda potrebbe temere che vi possiate comportare nello stesso modo anche nel vostro nuovo ruolo

domenica 28 novembre 2010

Serie A, la LAZIO non sfrutta l'ottima giornata


Una squadra compatta che offre il solito emozionante gioco di Eddy Reya, pronta ad affondare la sciabola in ogni momento dell'incontro, ma non sempre la favorita in campo riesce a incassare i tre punti che sembrano non toglierli nessuno, infatti il Catania di Gianpaolo è riuscito a strappare un punto alla squadra biancoceleste, tramite un gioco spezzato da "casuali" crampi dei giocatori ad ogni minuto della partita e grazie a varie perdite di tempo in mezzo al campo. I siciliani riescono ad andare in vantaggio nonostante l'inferiorità tecnica dimostrata in campo, un gol venuto a freddo su un calcio d'angolo che Silvestre butta dentro. Neanche 2 minuti e il fantasista "profeta" Hernanes su un'azione privata mette dentro la rete un tito potente da fuori area tenuto basso all'angollo della porta difesa da Andujar.
La ripresa ricomincia con un assedio della formazione biancoceleste ma i catanesi s'arroccano nella loro metà campo e con un fraseggio che spezza il gioco riescono a non subire gol. Nel finale pare evidente un rigore negato alla Lazio su atterramento del solito Hernanes che nel pomeriggio ha gestito in maniera fenomenale tutti i palloni delle aquile.

Lazio-Catania 1-1 (1-1)
Ret: 44' Silvestre, 46' Hernanes

Lazio (4-2-3-1): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu; Brocchi, Ledesma (66' Matuzalem); Hernanes, Floccari (84' Rocchi), Mauri (66' Foggia); Zarate.
In panchina: Berni, Diakitè, Cavanda, Bresciano. All. Reja

Catania (4-1-4-1): Andujar; Potenza, Silvestre, Terlizzi, Alvarez; Biagianti; Gomez, P. Ledesma, Llama (54' Izco), Mascara (54' Martinho); Morimoto (74' Antenucci).
In panchina: Campagnolo, Capuano, Sciacca, Ricchiuti. All. Giampaolo

Arbitro: Gabriele Gava di Conegliano Veneto.
Assistenti: Musolino, Vuoto.
IV Uomo: Celi.

Ammoniti: Silvestre (C), Morimoto (C), Hernanes (L)

Recuperi 1' p.t., 5' s.t.


Lazio-Catania 1-1 (1-1)
Ret: 44' Silvestre, 46' Hernanes

Lazio (4-2-3-1): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu; Brocchi, Ledesma (66' Matuzalem); Hernanes, Floccari (84' Rocchi), Mauri (66' Foggia); Zarate.
In panchina: Berni, Diakitè, Cavanda, Bresciano. All. Reja

Catania (4-1-4-1): Andujar; Potenza, Silvestre, Terlizzi, Alvarez; Biagianti; Gomez, P. Ledesma, Llama (54' Izco), Mascara (54' Martinho); Morimoto (74' Antenucci).
In panchina: Campagnolo, Capuano, Sciacca, Ricchiuti. All. Giampaolo

Arbitro: Gabriele Gava di Conegliano Veneto.
Assistenti: Musolino, Vuoto.
IV Uomo: Celi.

Ammoniti: Silvestre (C), Morimoto (C), Hernanes (L)

Recuperi 1' p.t., 5' s.t.

Le 6 scuse usate dall'uomo per dire di no


D’accordo, alle orecchie di una donna (ma anche a quelle di tanti uomini), può suonare come qualcosa di impossibile. E invece anche un maschio può non voler fare sesso. Non solo: anche un maschio può inventarsi delle scuse per non fare l’amore, proprio come accade spesso a mogli, fidanzate e amanti. Ora un’istituto di ricerche sociologiche statunitense si è preso la briga di intervistare un campione di uomini a caccia dei pretesti maggiormente utilizzati per sottrarsi alle performance sotto le lenzuola. Il risultato?

Scuse almeno una volta l’anno
Il centro di ricerche statunitense Consumer Report ha rilevato che circa l´80% delle mille persone intervistate sulla propria vita sessuale ha ammesso di aver inventato scuse per non fare l´amore almeno una volta nel corso dell´ultimo anno. Anche i maschi, dunque, ci mettono del loro.
Ma quali sono, dunque, questi pretesti? Vediamo la top 5:

1) "Sono stanco, ho bisogno di un buon sonno ristoratore;
2) "Non mi sento bene, ho mal di testa (o simili);
3) "Non sono dell’umore giusto";
4) "Sono troppo preoccupato per mio figlio (o per il mio cane o gatto);
5) "Ho problemi seri sul lavoro…";
6) "…perché invece non ci guardiamo un bel film?".

Il sesso per lui e per lei
L’indagine condotta dai ricercatori americani è da considerare particolarmente interessante, spiegano gli autori, soprattutto perché mette in luce come il sesso sia in grado di influenzare in modo decisamente diverso la vita dei due partner della coppia. Un esempio su tutti? Il 56% degli uomini ammette infatti molto candidamente di pensare al sesso almeno una volta al giorno, anche se non con il proprio partner; quanto alle donne, solo il 19% delle intervistate confessa la stessa cosa.

30 enne muore sotto le rotaie


(ANSA) - MILANO, 28 NOV - Un trentenne e' stato travolto da un treno in transito alla stazione di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. La sua fidanzata, 24 anni, ora e' sotto choc all'ospedale di Niguarda. Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio degli investigatori, i due, come ha raccontato un testimone, ieri poco dopo mezzanotte stavano giocando ad attraversare i binari quando e' sopraggiunto il treno Milano-Sondrio. L'uomo avrebbe spostato la ragazza dai binari, salvandola, ma e' stato investito lui, questo è stato forse un gioco che sicuramente gli è costata la vita, finita con l'ultimo gesto nobile, quello di salvare la vita della donna che amava

Rischiano la pena di morte due convertiti al cristianesimo


(AGI) Kabul - Un nuovo caso di cristiani che rischiano la pena di morte scuote la giustizia afghana. Musa Sayed, 45 anni, e Ahmad Shah, 50 anni, sono in cella a Kabul in attesa del processo "per essersi convertiti a un'altra religione, atto considerato un reato dalla legge islamica". "Se le accuse troveranno conferma" ha reso noto il procuratore capo Din Mohammad Quraishi, "rischiano l'ergastolo se non addirittura la pena di morte". Sayed, che lavora per la Croce Rossa, ha gia' "confessato" e ci sono delle "prove" a carico di Shah .

Novità dal caso Scazzi,Michele ha le sue preoccupazioni

Cosima Michele Misseri (Foto Ansa)
Michele Misseri esclude che la moglie Cosima sapesse dell'uccisione della nipote Sarah Scazzi e predice una richiesta di divorzio da parte di lei. Durante l'incidente probatorio, Misseri ha spiegato perche' ha ritrattato la prima confessione sull'omicidio: 'Perche' dovevo fare tanti anni se una cosa io non l'ho fatta?'. Ha poi ipotizzato che la morte di Sarah potesse essere stato un incidente durante 'giochi pericolosi' che Sarah la cugina erano solite fare con corde e cinture. 'Quando io sono sceso giu' - ha dichiarato - e ho visto che le scarpe sono andate piu' giu', senz'altro dico quella, quando e' scivolata, l'ha tirata cosi' e la cinta si e' ...ma non era la prima volta che giocavano cosi', che io dicevo sempre che era pericoloso, ma non con la cinta pero', con altre cose'. Alla domanda sul genere di giochi pericolosi ha risposto: 'Sempre giochi a cavallo o ...a cavallo mo' intendo dire che mettevano la corda e camminavano'. Ha poi evidenziato la convinzione che i rapporti con il resto dei familiari possano interrompersi definitivamente: 'Mia moglie sicuramente fara' il divorzio ed i miei figli non mi potranno vedere mai per tutta la vita'

Regno Unito, se paghi salti la fila

Foto Fotolia
L’ultima tendenza negli aeroporti riguarda la creazione di corsie preferenziali a pagamento per arrivare ai controlli per la sicurezza prima saltando la coda. Nel Regno Unito questo trend si sta trasformando in un lucroso business, e sono già arrivate le prime polemiche. Almeno 8 aerostazioni hanno introdotto questa ulteriore “tariffa” che varia tra le 3 e le 5 sterline. A quanto pare quello che era stato annunciato come un servizio extra a disposizione dei clienti intenzionati a pagare qualcosa in più per avere un trattamento privilegiato si è trasformato in un modo per fare soldi.
Molti sono disposte a pagare pur di essere sicuri di passare i controlli in tempo per prendere l’aereo: questo timore è diventato sempre più concreto dopo l’aumento dei controlli in seguito ai pacchi provenienti dallo Yemen, contenenti esplosivo, spediti da al-Qaeda.

Le guardie sono tenute a controllare non solo il contenuto delle tasche e del bagaglio a mano, ma anche ad effettuare una perquisizione manuale che implica il togliersi la cintura e le scarpe. L’intero processo è diventato così lungo che le persone devono arrivare almeno tre ore prima per essere sicuri di prendere il loro volo. All’aeroporto di Luton ci sono state difficoltà a mantenere la calma tra i passeggeri in attesa, fino a che non è stata presa la decisione di creare una corsia preferenziale a pagamento. L’ATUC, l’organo che tutela i diritti dei passeggeri delle compagnie aeree, però si dice preoccupato dalla situazione, perché l’aumento dei controlli e il conseguente allungarsi dei tempi di attesa prima dell’imbarco stanno spingendo le persone a pagare non per avere un servizio o un beneficio, ma semplicemente per fare una cosa che si è obbligati a fare.

“Il punto è che” dice l’amministratore delegato dell’ATUC Simon Evans, “se le compagnie aeroportuali non si preoccupano di gestire al meglio il servizio o addirittura lo rendono peggiore, il passeggero è spinto a pagare un extra per una cosa che è invece dovuta. La nostra preoccupazione è che questo significhi un servizio peggiore per chi decide di non pagare. Ad ogni modo le compagnie ci hanno assicurato che non sarà così”. Il presidente della Ryanair Michael O’Leary ha recentemente condannato l’aumento dei controlli di sicurezza prima dei voli dicendo “in seguito alla questione yemenita abbiamo potuto notare un’altra volta come l’azione dei burocrati della sicurezza abbia reso ancora più noioso e scocciante viaggiare in aereo. Il punto è che oggigiorno i controlli per la sicurezza sono sproporzionati, inadeguati e totalmente inefficaci”.

Ad ogni modo l’opinione del signor Evans è che le compagnie aeree low cost hanno fatto una tale pressione per tagliare le tasse aeroportuali che i gestori non hanno altra possibilità se non introdurre nuove tasse a carico del passeggero. Nelle sue parole: “tutto ruota attorno all’aumento degli incassi. La maggioranza delle persone ormai paga cifre irrisorie per un viaggio aereo e il motivo per cui questo è possibile è che le compagnie aeree hanno tagliato le tasse che pagano agli aeroporti”. Un modo per risolvere la questione potrebbe essere la creazione di una tabella con i tempi di attesa per le varie aerostazioni, nella speranza che questo le incoraggi a prendersi cura della situazione e migliorarla.

La nuova super Audi

Audi TTS (Foto Yahoo!)
E' un piacere guidare un'auto come la potentissima Audi TTS e un po' di timore che un giorno non possa più essere possibile c'è tutto! Non ci piace l'idea di starcene seduti a leggere il giornale mentre lui (il robot) ci scarrozza da una parte all'altra del mondo! Perché, sempre "lui", si potrà divertire e noi no? Tranquilli, stiamo scherzando, tutto questo non accadrà e l'esperimento di cui vi stiamo parlando ha tutt'altro obiettivo.

Quel che è successo ha dell'incredibile, ma è tutto vero. Questa bella Audi TTS da oltre 250 CV si è infatti "guidata da sola" per i circa 20 Km di salite e curve dell'emozionante percorso targato Pike Peak International Hill Climb (storica gara "a tempo" che si svolge ogni anno dal 1916 sulle Montagne Rocciose del Colorado, in USA).

Imbottita di computer la tedesca di Ingolstadt ha "autonomamente" concluso i 20 Km in poco meno di mezz'ora, anche grazie al sistema GPS che ha tracciato così l'itinerario da percorrere. Tanta tecnologia che gli ingegneri responsabili di questo esperimento hanno commentato nel migliore dei modi. Il concetto è che nessuno ci vuole privare del piacere di condurre vetture del genere, ma è solo con prove di questo tipo che si potranno innalzare sempre più gli standard di sicurezza.

L'Audi che guida da sola serve quindi a sviluppare i più sofisticati sistemi di assistenza alla guida e l'esperimento di questa TTS ha fornito nuovi dati per raffinarne ulteriormente le funzioni sulle vetture di prossima generazione. A realizzare l'esperimento, oltre la stessa Casa tedesca, anche l'Università di Stanford e il colosso Oracle.

Padre e figlio chi sta meglio???

Padri e figli (Foto Fotolia)

Disoccupazione, lavoro precario, salari bassi, poche opportunità, difficoltà a uscire dalla famiglia e a crearne un'altra. I giovani italiani fino ai 30-35 anni si trovano senza dubbio in una condizione difficile. Ma è proprio vero che i figli stanno peggio dei padri? È corretta l'opinione, piuttosto diffusa, per cui questa sarebbe la prima generazione di giovani, dal dopoguerra a oggi, che raggiunge un livello di benessere inferiore a quello delle precedenti?
Il dibattito è tuttora aperto e dare una risposta definitiva a questi interrogativi è alquanto arduo, anche perché il modo in cui ciascuno percepisce la propria condizione di vita è soggettivo. Tuttavia, prendendo spunto dai dati di alcuni indicatori oggettivi nel corso del tempo è possibile farsi un'idea più chiara su quale generazione abbia goduto dei maggiori vantaggi.
Reddito, povertà e pressione fiscale
Esistono vari dati secondo cui, nel complesso, il livello di benessere attuale in Italia è più basso di quello che si registrava qualche decennio fa. La situazione coinvolge quindi sia le nuove generazioni che quelle precedenti, anche perché riguarda direttamente le famiglie, che sono da sempre il principale "ammortizzatore sociale" del nostro Paese. Qualche esempio? Alla fine degli anni '70, il 20% delle persone che vivevano in una famiglia dove il capofamiglia era un operaio erano povere: la stessa quota è salita al 31% all'inizio del 2000. Alcune elaborazioni effettuate sull'archivio storico dell'Indagine della Banca d'Italia sui bilanci delle famiglie testimoniano che, se tra il 1977 e il 1980, la diffusione della povertà in Italia era del 18,1%, tra il 2004 e il 2006 è cresciuta fino al 20,4%, a prescindere dall'occupazione del capofamiglia.
In questo contesto, possono essere illuminanti anche i dati sul reddito reale pro capite, cioè la ricchezza degli italiani misurata in base al costo della vita. L'Istat certifica che il potere d'acquisto pro capite in Italia è passato da un valore medio di circa 14.600 euro nel 2000 a uno di circa 14.270 euro nel 2009. Insomma, sembra che gli italiani si stiano impoverendo anno dopo anno e che la ricchezza complessiva sia tornata indietro ai valori di un decennio fa. Ad aggravare la situazione ci sono anche le statistiche sulla pressione fiscale, che è cresciuta continuamente dagli anni '80 fino a oggi, salvo alcune lievi flessioni a metà degli anni'90 e nei primi anni del nuovo secolo. Nel 1980 il livello delle tasse era pari al 31,3% del reddito, nel 2009 al 43,2%: più di dieci punti percentuali di aumento in circa vent'anni.
Il debito pubblico
L'esiguità di risorse per le nuove generazioni è anche dovuta a uno dei principali responsabili dei ritardi nella crescita economica del Paese: il suo immenso debito pubblico. A settembre del 2010 ha raggiunto la quota stratosferica di 1.844,8 miliardi di euro, i quali divisi per ogni cittadino italiano (neonati compresi) equivalgono a circa 30.740 euro a persona. Secondo una rilevazione fatta da Eurostat nel 2009, il valore del debito pubblico italiano era pari al 116% del Pil e in base a varie previsioni autorevoli è destinato a superare nei prossimi anni il 120%. Al debito sono associati i salatissimi interessi che ogni anno lo Stato deve versare agli investitori che hanno prestato denaro alle casse pubbliche. Il vero paradosso di questa situazione è che a creare socialmente questo enorme debito sono state proprio le generazioni precedenti a quella attuale, magari per proteggere il livello di benessere raggiunto sulle ali del boom economico degli anni '60. I più giovani quindi hanno ereditato questo macigno e ne pagano il conto ora avendo meno soldi pubblici a disposizione. Se si va indietro nel tempo, si scopre per esempio che nel 1980 il rapporto tra debito e Pil in Italia era molto inferiore: il 60%, un dato in linea con la media degli altri paesi europei. L'esplosione si è avuta solo negli anni successivi, fino a raggiungere nel 1994 il 121,5% del Pil: la responsabilità quindi non è di quelli che vengono definiti "bamboccioni".
Le pensioni
Un elemento che invece differenzia nettamente i padri dai figli è il trattamento pensionistico. Se al momento il tasso di sostituzione (quanto vale, in percentuale, la pensione rispetto all'ultimo stipendio) di chi smette di lavorare in questi anni è pari al 70-80%, per il futuro le prospettive sono ben diverse e molto più difficili. Secondo il Rapporto sullo stato sociale 2010 elaborato dal dipartimento di Economia pubblica dell'Università La Sapienza di Roma, un lavoratore dipendente con contratto a tempo indeterminato che andrà in pensione nel 2035 con 65 anni di età e 35 anni di contributi prenderà appena il 58% dell'ultima retribuzione.
Una situazione ancora più drammatica attende i lavoratori parasubordinati (co.co.co, co.co.pro., collaborazioni occasionali) con gli stessi requisiti: il loro trattamento previdenziale coprirà circa il 43% dell'ultimo compenso percepito. Sono loro quindi i più penalizzati dal nuovo metodo contributivo introdotto dalla riforma Dini, anche perché di solito i redditi di questa categoria sono bassi e discontinui. Per i parasubordinati che hanno cominciato nel '96, ad esempio, sarà difficile maturare una pensione superiore all'assegno sociale, che attualmente è poco più di 400 euro. Solo per quelli che iniziano a lavorare in questi anni e che sono obbligati a versare contributi più alti, il quadro è un po' più favorevole: in base ai calcoli della società Progetica, un giovane di 25 anni che comincia un lavoro parasubordinato adesso e va in pensione a 65 anni può ricevere fino a un massimo del 62% del suo stipendio.
La disoccupazione e il lavoro precario
Un altro tema fondamentale per capire chi sta meglio tra le nuove generazioni e quelle precedenti è ovviamente il lavoro. I dati Ocse rivelano che in Italia, dagli anni '60 al 2000, il tasso di occupazione (la quota di popolazione attiva che ha un impiego) è progressivamente calato: approssimativamente, nel 1960 era il 63%, nel 1970 il 57%, nel 1980 il 56%, nel 1990 il 54% e nel 2000 poco più del 50%. Segno che prima, nel nostro Paese, la partecipazione al lavoro è andata man mano diminuendo ed è ripresa soltanto negli ultimi dieci anni: ora è di nuovo intorno al 56%, come trent'anni fa.
Nel decennio passato è calato anche il tasso di disoccupazione, passando da più dell'11% del 2000 a meno del 7% nel 2008 per poi risalire in questi ultimi due anni anche a causa della crisi: a settembre era dell'8,3%. Letti così, i dati sulla disoccupazione potrebbero sembrare anche piuttosto positivi, visto che il numero di persone senza lavoro negli ultimi anni si è abbassato. Bisogna considerare però due aspetti.
Il primo è che i giovani sono quelli che beneficiano di meno del rallentamento della disoccupazione che si è avuto da inizio secolo. A settembre del 2010, il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 26,4%, e prima della crisi era intorno al 15%. Il picco si è raggiunto lo scorso aprile, quando il livello delle persone senza lavoro tra i 15 e i 24 anni aveva oltrepassato il 29%, come a dire che in Italia un giovane su tre non lavora.
La seconda considerazione da fare per comprendere meglio i dati generali sulla disoccupazione è che buona parte dei nuovi occupati sono i cosiddetti precari, ovvero i lavoratori (soprattutto giovani) che non godono di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e che percepiscono un salario mediamente più basso rispetto ai loro colleghi più "stabili". La precarietà del lavoro era una realtà pressoché assente nel secolo scorso e questo ha permesso alle famiglie di qualche decennio fa di comprare case, automobili e beni durevoli: un'opportunità spesso negata alle nuove generazioni. Tanto per avere un'idea della dimensione del fenomeno basta consultare i dati Istat riferiti al 2009, per cui in Italia ci sono più di 2,5 milioni di precari, sommando i dipendenti a tempo determinato (2.153.000) con i collaboratori (396.000). L'occupazione irregolare è pari al 12 per cento del totale.
È anche vero, tuttavia, che i posti di lavoro da qualche parte ci sono ma quando hanno poco appeal sui giovani vengono addirittura rifiutati: è il caso dei mestieri manuali trascurati (sarti, panettieri, falegnami…). Un recente studio di Confartigianato rivela, per esempio, che a fronte di circa 550.000 nuove assunzioni previste per il 2010 le aziende italiane hanno grosse difficoltà a coprire oltre 147.000 posizioni.
Insomma, un dato definitivo per stabilire chi se la passa meglio tra padri e figli non c'è. Certo è che nessuna delle due generazioni al momento può dirsi davvero soddisfatta della propria condizione.

L'esame per i polmoni

Sigaretta (Fotolia)

Il tumore più cattivo e mortale, il tumore del polmone, può da oggi essere diagnosticato con uno strumento nuovo e molto preciso. Capace di ridurne la mortalità del 20% subito e, in prospettiva, di arrivare fino al 50%. Già, la Tac spirale a basso dosaggio "rappresenta una svolta che cambierà radicalmente le strategie e le politiche sanitarie in merito alla lotta contro questo tumore", per usare le parole di uno dei massimi esperti mondiali nell’oncologia, il nostro professor Umberto Veronesi. L’efficacia di questo apparecchio è stata certificata dal "National Cancer Institute" statunitense, punto di riferimento dell´oncologia mondiale, che ha realizzato il più vasto studio clinico mai condotto a livello internazionale sull´efficacia di questo tipo di Tac.

Un esame salvavita I risultati dello studio Usa confermano quelli ottenuti da un’indagine dell´Istituto Europeo di Oncologia, di cui il professor Veronesi è direttore scientifico: "Da oggi non proporre questo esame alla popolazione a rischio (i forti fumatori) diventa un atto non etico, perché li si priva della possibilità di salvare la loro vita. Appena la ricerca sull´imaging ha messo a disposizione la Tac a basso dosaggio, ho creduto nelle sue potenzialità di diventare un esame salvavita, come è la mammografia per il tumore del seno. Già dal 1999 ho promosso all´Istituto Europeo di Oncologia un ampio studio clinico su 1000 fumatori volontari, diventati 6000 nel 2004, che ha dato risultati straordinari: una percentuale di sopravvivenza del 70% dopo dieci anni di controlli".

Accurato, facile e poco invasivo
L’efficacia del nuovo strumento per diagnosticare precocemente il tumore del polmone è ribadita dal direttore della divisione di Radiologia dell’Ieo, Massimo Bellomi: "Per 10 anni abbiamo controllato ogni anno con Tac spirale a basso dosaggio un totale di 6 mila forti fumatori (che hanno fumato almeno un pacchetto di sigarette al giorno per 20 anni) o ex forti fumatori che hanno smesso da meno di 10 anni. Abbiamo eseguito circa 40 mila TC spirali a basso dosaggio ed abbiamo diagnosticato 297 carcinomi polmonari, che nel 75% dei casi erano in stadio iniziale. Ogni anno la Tac spirale ci permette di diagnosticare 1 tumore ogni 100 individui, con una percentuale che si mantiene quasi invariata nel tempo. Questo esame si è confermato quindi accurato, facile da eseguire (l´esecuzione richiede pochi secondi e non necessita di mezzo di contrasto) e con livelli di esposizione del paziente alle radiazioni ionizzanti inferiori al 70% della dose raccomandata per gli studi diagnostici dalle normative europee e dalle leggi italiane.

Per il mondo della tv ingrassare è un "reato"

Vanessa Incontrada Getty
Vanessa Incontrada parla di suo figlio e della vita semplice che ama condurre.



E' una delle più apprezzate showgirl e attrici in Italia. La sua presenza sul palco di Zelig, in questi anni, è stata un grande valore aggiunto, eppure anche Vanessa Incontrada ha sperimentato lungo il suo percorso professionale alcuni momenti non facili da affrontare.


Lo rivela, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, in onda sabato. In particolare la bella Vanessa ricorda il periodo della gravidanza: “Anche se ero la prima a prendermi in giro, quando ero incinta venni attaccata in maniera pesante. Era come se avessi commesso un reato solo per il fatto di essere ingrassata”.


L'Incontrada rammenta che prima di andare in scena le veniva messa una “guaina scomodissima che aveva l’unico pregio di farmi stare dritta”, ma ammette che in quel periodo non capiva perché ce l’avessero tutti con lei: “Io avrei vissuto benissimo questo mio cambiamento”.





Insomma il mondo dello spettacolo non è sempre facile, specie per le donne e per le madri, in particolare, e Vanessa in questi anni non è certo stata l'unica, purtroppo, a dover subire ingiustamente i “disagi” della maternità causati dalle pressioni delle dinamiche dello showbiz.


Da sempre lei ha comunque dimostrato di essere piuttosto diversa da altri personaggi della televisione. Antidiva per eccellenza, Vanessa racconta che quando va in Spagna a trovare suo padre, le piace aiutarlo nel suo lavoro di ambulante:“A Barcellona c’è una grande fiera che si tiene una volta all’anno in una strada del centro e mio padre ha la sua bancarella”.





In particolare rivela anche una cosa piuttosto buffa: “Passano tanti turisti italiani e io mi diverto ad ascoltare in silenzio i loro commenti su di me. Dicono: ma quella è Vanessa Incontrada? Ma dai non è possibile! Io faccio finta di non capire ma a volte avrei voglia di dire sì sono io, sono normale, che male c’è!”


Vanessa, infatti, ama la vita riservata in provincia. Anche in Italia ha scelto Follonica per vivere: “A Follonica ci sono cresciuta. Ho fatto le elementari lì, i miei amici più cari abitano lì ed ogni estate sono sempre tornata per stare con loro. Poi ho conosciuto a Follonica anche il mio compagno, quindi è stato naturale stare dove ho le mie radici”. E a proposito della sua famiglia, del suo bambino dice: “Fisicamente assomiglia al mio compagno, ma caratterialmente è uguale a me, deciso e determinato in quel che vuole”.

sabato 27 novembre 2010

I ponti sul quale non saliresti mai

Foto Flickr
di esserci già stati. Tutta colpa di MacGyver: qui sono stati ambientati diversi episodi. Si trova in Canada e attraversa l’omonimo fiume: costruito nel 1889, ha una struttura lunga 136 metri e si trova a 70 metri di altezza rispetto al Capilano River. Il ponte ha avuto diversi proprietari tra cui "Mac" MacEachran che nel 1935 ha invitato i nativi locali a posizionare dei totem all’interno del parco. Oggi l’attuale possessore, Nancy Stibbard, ha moltiplicato le attrattive del Capilano River Regional Park, inaugurando Treetop Adventures: sette ponti pedonali sospesi tra maestosi alberi secolari sul lato occidentale del canyon, che formano una passerella sospesa a 30 metri dal suolo della foresta.

Teroppo preso dal lavorare che si muora vivo

Muro Fotolia
BERLINO - La passione per il fai da te a volte puà giocare brutti scherzi. Un uomo si è accidentalmente murato nella propria cantina. Ha raccontato alla polizia che è riuscito a scappare trapanando il muro e sbucando nella proprietà dei vicini. Continua a leggere questa notizia
L'uomo, un 64enne di Gumperda (vicino Lipsia), aveva intenzione di chiudere definitivamente l'ingresso della propria cantina per sfuggire ai creditori. Solo che, al termine del lavoro, si è ritrovato dalla parte sbagliata del muro.
Ispezionando il luogo, sono stati ritrovati, oltre ai mattoni, anche cibo e acqua. Una provvidenziale scorta, dato che l'uomo - il cui nome non è stato rivelato - è rimasto intrappolato per tutto il weekend.
Per uscirne ha pensato di trapanare non il proprio, ma il muro dei vicini tra cui c'erano già dei diverbi. Sono stati proprio loro, nell'udire i rumori del trapano provenire dalla propria cantina, a chiamare la polizia. Quando l'uomo è spuntato dall'altra parte, una pattuglia era già ad attenderlo

venerdì 26 novembre 2010

Il pensiero delle hostess

(Fotolia)
Un aereo è uno spazio molto compresso dove qualche centinaio di estranei trascorrono svariate ore senza possibilità di uscire prima dell’arrivo. E’ uno dei modi migliori per vedere il genere umano all’opera, e in questa posizione privilegiata c’è l’assistente di volo. Mentre il pilota e il co-pilota si occupano di portare il velivolo a destinazione, hostess e steward devono far sì che all’aeroporto arrivino anche i passeggeri. Devono contenere le paure, gli istinti e le cattive abitudini di centinaia di persone diverse ogni giorno. All’esterno, mostrano una calma da consumato monaco buddista. Ma se volete un vero dizionario hostess-passeggero, passeggero - hostess, per capire cosa pensano davvero in ogni situazione, eccolo: il Reader's Digest Magazine ha raccolto le frasi più significative...
Bagaglio a mano
“Vuoi cominciare con il piede sbagliato con me? Metti il tuo bagaglio a mano negli alloggiamenti già pieni, poi siediti dopo averlo lasciato pericolante e in attesa di cadere su altri passeggeri e aspetta che qualcuno (cioè: io) venga a risolvere il problema che hai appena creato”.
Ora che con le compagnie low cost, imbarcare la valigia si paga (e caro), tutto il bagaglio è diventato bagaglio a mano. Questo si traduce in una corsa agli spazi liberi per depositare borse, zaini e trolley. Alcuni riescono a fare quattro passi in più per cercare uno spazio libero adatto, ma molti ignorano i principi basilari della Fisica (e di Tetris) cercando di infilare la nostra valigia in quello spazio sopra il nostro posto, già occupato da quattro borse, sei cappotti, un ombrello e una decina di sciarpe. Appena conquistato un minimo di equilibrio per il bagaglio a mano, ci accomodiamo in attesa degli eventi, sperando che non uccida nessuno cadendo e abbassando gli occhi quando la povera hostess arriva a risolvere la questione.
Galanterie
“E’ ora di finirla con le leggende! Non abbiamo un fidanzato in ogni città. E la nostra età media è sopra i 40”.
Cari playboy dei cieli, che pensate che un volo senza corteggiamento dell’hostess è un volo sprecato, le assistenti di volo hanno una notizia per voi: non siete i primi, non sarete gli ultimi. Neutralizzare i vostri approcci erotici è una tecnica antica quanto la storia dell’aviazione civile. Non si concedono appuntamenti dopo l’atterraggio, nessuno ha voglia di occupare il posto libero accanto a voi sorseggiando brandy, nessuno ha voglia di tenervi la mano durante la turbolenza. E soprattutto, sfiorare un fianco all’assistente di volo mentre passa in corridoio porterà soltanto una denuncia per molestie.

Misunderstanding
“Se ti passo il caffè e ti chiedo se vuoi latte e zucchero, non mi chiedere ‘Cosa?’. Cosa posso averti chiesto? Per che squadra tifi?”
Siete distratti, state ascoltando l’opera omnia di Mozart dal lettore mp3, state studiando certi documenti riservati della Cia. Tutto molto legittimo. Ma se qualcuno vi offre caffè, e vi pone una domanda, è statisticamente molto plausibile che quella domanda riguardi il latte o lo zucchero.
Tempismo
“Devi davvero andare in bagno proprio ora, che sto manovrando un carrello da cento chili nel corridoio? Non puoi aspettare due minuti?”
Ecco una cosa con cui chi lavora sugli aerei deve battagliare sempre: l’inderogabile bisogno di fare la cosa sbagliata al momento sbagliato. E’ come se la vista, o la sola percezione, del carrello del cibo, fosse musica per le vesciche, perché proprio in quell’istante c’è sempre il passeggero che avverte quel richiamo della natura a cui non si può dire no. Anche a costo di giocare a sudoku con il carrello e qualche altro sventurato passeggero a cui proprio in quel momento veniva servito il pasto.
Tempismo/2
“Se puoi evitare di venire a stiracchiarti proprio mentre sto consumando il mio pasto, te ne sarei grata”.
Come nel caso dei bagni, il bisogno fisiologico di rimettere in circolazione il sangue è legittimo. Ecco, magari la tempistica potrebbe essere studiata con maggiore accuratezza.
Impellenze
“Se viaggiate con neonati, portate i pannolini. Se siete diabetici, portate le siringhe. Soffrite di pressione alta? Per favore, portatevi i vostri farmaci!”.
Il vero problema è che l’aereo non è un ospedale viaggiante, e le hostess non sono McGyver, quindi possono al massimo passarvi qualcosa per il mal di testa, ma sicuramente non possono costruire un inalatore con la fodera di un cuscino e tre forchette di plastica. Quindi non lasciate a casa tutto ciò che vi è assolutamente necessario.
Pudore                                            
“Non so se ve ne siete accorti ma ci sono anche altre persone sull’aereo”.
Senza scendere in dettaglio, sotto le copertine date ai passeggeri per dormire accade di tutto. E senza ricorrere a scenari degni di un romanzo di Chuck Palanhiuk, l’autore di Fight Club, non è raro vedere persone che approfittano del volo per dedicarsi ad attività che avevano trascurato per qualche lustro, come tagliarsi le unghie dei piedi. Per non parlare dei musicisti sinfonici da naso, che si lasciano andare al sonno pur avendo collezionato varie denuncie per un russare degno del cantiere di una centrale idroelettrica.
Maleducazione
“E’ vero, molti passeggeri sono maleducati. Il modo migliore per disarmarli è presentarti, chiedergli il nome e dire qualcosa come:‘Sono stata incredibilmente gentile con lei per tutto il viaggio. Ora perché mi sta trattando in questo modo?’. Di solito, questo porterà gli altri a darti ragione”.
Le assistenti di volo sono diventate geni della psicologia applicata, e sanno ridurre a più miti consigli anche il passeggero più esagitato. Quindi è meglio non sfidarle, comportarsi seguendo le regole e non abbandonarsi a sfoghi plateali perché vogliamo andare in bagno durante un vuoto d’aria, essere serviti del quattordicesimo drink o scendere dall’aereo nell’istante in cui ha toccato terra. Le hostess non urlano, cercano la solidarietà degli altri passeggeri. Perché conoscono la mente umana, e sanno che non c’è niente di più rilassante che vedere una persona arrogante umiliata pubblicamente con fare da maestrina. Attenzione, alla fine della lezione potrebbe anche scattare l’applauso.
Bambini
“Se stai viaggiando con tuo figlio e senti un campanello che suona, e suona, e suona, forse è proprio lui che ha trovato un nuovo gioco: il richiamo per assistenti di volo”.
I bambini sono i benvenuti in aereo, ma il fatto che non possano uscire dal velivolo durante il tragitto non deve autorizzare i genitori a sentirsi rilassati come se li avessero appena lasciati al nido per qualche ora. Il pargolo troverà interessante molti strumenti che possono rendere un inferno la vita degli altri passeggeri e soprattutto della povera hostess. Che quando vede un volo con più di tre bambini, comincia a tremare.
Penne
“Per favore, se andate in un paese che ha procedure per l’immigrazione complesse, come gli Stati Uniti o il Giappone, portatevi una penna per compilare i vostri moduli!”.
Poco prima di atterrare a Tokyo o New York, gli assistenti di volo distribuiscono i moduli per l’immigrazione. E la scena è sempre la stessa. I passeggeri guardano il foglio con un’aria perplessa, come se l’operazione richiesta fosse al di là di ogni umana conoscenza. Poi si rendono conto che la compilazione sarebbe sicuramente avvantaggiata da uno strumento innovativo. La penna. In quel momento vedrai circa duecento mani che si alzano all’unisono per chiederne una. Ma l’aereo non è una cartoleria.
Liti condominiali
“I passeggeri vengono sempre a lamentarsi con frasi come:’Puoi dirgli di alzare lo schienale?’ Oppure ‘Non lascia spazio al mio braccio destro’.
Si chiama regressione infantile. Quando c’è un’autorità (magari femminile) a cui affidarsi, gli essere umani (di solito uomini) perdono istantaneamente qualche decennio di età mentale ed evolutiva. In aereo, molti sono ben felici di tornare all’asilo e rispolverare quel “Maestra, Pierino mi tocca” che avevano lasciato troppo a lungo ad ammuffire per perseguire carriere da dirigenti d’azienda.
Verso Sud
“Chi vola da un posto freddo a una destinazione di mare molto chic, è convinto di essere sempre in prima classe. Anche quando non è così. E basta pellicce negli alloggiamenti per il bagaglio a mano!”
Un classico incubo da assistente di volo. I voli dei vacanzieri d’inverno, convinti di essere parte di un’elite mondiale che garantisce il diritto di violare le comuni leggi della fisica. Che impediscono a duecento passeggeri di avere duecento pellicce e duecento trolley e farli stare tutti nello stesso volo.
Astrofisica
“Vi svelo un incredibile segreto: la porta della toilette si apre semplicemente spingendola!”.
Molti sono ancora intimiditi dai progressi tecnologici dell’aviazione civile. Forse si aspettano che anche i bagni siano dotati di qualche strumento a riconoscimento ottico della retina, magari per impedire ai terroristi di effettuare le proprio minzioni prima di dirottare il velivolo. O forse una toilette è una toilette, e si entra come in tutte le toilette del mondo. Spingendo la porta. E forse si fa più bella figura se si fa questo tentativo, prima di interpellare l’assistente di volo.

Le nuove gomme lunari

cars

Dalla Luna alla Terra il passo è breve: in media "appena" 384.400 chilometri! Scherzi a parte quella di cui vi stiamo parlando è una piccola grande rivoluzione nel settore e ci riferiamo alle prime gomme da auto senza aria, ma spieghiamo prima come si sarebbe giunti a questa tecnologia.

L'idea non è nuova ed è figlia della collaborazione tra il colosso di pneumatici Goodyear e l'Agenzia Spaziale statunitense NASA. Non una novità perché evolve il concetto delle gomme già utilizzate per le missioni lunari Apollo. In cosa consistono? Semplice, come detto l'interno di queste gomme è senza aria ed è costituito da un innovativo materiale che forma una speciale tessitura di circa 800 molle. Studiate per assorbire le asperità a dir poco esasperate del suolo lunare, tali molle verrebbero così riadattate anche ai meno entusiasmanti manti stradali terrestri.

Un'idea che ovviamente dovrà essere adattata alle esigenze delle autovetture, ma Goodyear sta seriamente considerando le possibilità di realizzare a breve i primi test. Le gomme lunari in effetti vengono incontro a diverse esigenze, ma i vantaggi che potrebbero arrivare anche per le auto sono indiscutibili. Basti pensare che le Spring Tyres, così battezzate, sono state progettate per sopportare pesi dieci volte più elevati delle gomme normali e di poter percorre distanze cento volte più lunghe!

Caratteristiche che hanno fatto conquistare alle Spring Tyres il prestigioso premio "R and D 100", in pratica l'Oscar delle innovazioni dedicato alle invenzioni più significative dell'anno. Un premio che, considerati i precedenti "vincitori" la dice lunga sulle reali possibilità che le gomme senza aria possano diventare prima o poi di uso quotidiano... nelle passate Edizioni i premi andarono infatti a oggetti come il fax o più recentemente al televisore ad alta definizione...

La cioccolata rischia di finire

Cioccolato (foto Fotolia)

Che mondo sarebbe senza il cioccolato? Probabilmente un po'più triste, almeno per molti di noi. Eppure nel giro di una ventina di anni questo gustoso alimento potrebbe diventare raro e più costoso del caviale.
L'allarme arriva dalle colonne del quotidiano britannico Independent che ha raccolto le preoccupanti dichiarazioni di Tony Lass, presidente della Cocoa Research Association. Ma cosa minaccia le piantagioni di cacao? Qualche rara malattia? Un insetto particolarmente goloso? Niente di tutto questo: gianduiotti e cremini rischiano di scomparire a causa della crisi economica e della caccia al profitto operata da multinazionali e imprenditori senza scrupoli. (È vero che il cioccolato fa venire i bruofoli? Scopri tutti miti e falsi miti dell'alimentazione)
Le piante di cacao crescono in un'area molto ristretta, entro i 10° di latitudine dall'equatore e, di fatto, solo nei paesi in via di sviluppo. Secondo quanto riporta l'Independent i governi di questi paesi, complice la situazione economica mondiale, non sono in grado di offrire alcun incentivo ai coltivatori, che si trovano così nell'impossibilità di sostituire le piante man mano che invecchiano e muoiono. E sebbene le grandi multinazionali del cioccolato abbiamo messo in campo scienza e tecnologia, per esempio sequenziando il genoma della pianta di cacao per sviluppare arbusti più produttivi e resistenti, per i fanatici della tavoletta si preannunciano tempi duri.
(Sai che il cioccolato fa malissimo a cani e gatti?)
I piccoli coltivatori di cacao non guadagnano più di 80 centesimi di euro al giorno e così o abbandonano le campagne o si orientano verso colture più redditizie. Per esempio il grano geneticamente modificato, la soia o la palma da olio, impiegata nella produzione di biocarburanti (i biocarburanti sono davvero ecologici? Scopri i progetti energetici più sporchi del mondo). Il risultato? Entro il 2030 il cioccolato potrebbe essere introvabile e costare dai 10 ai 20 euro a tavoletta. E tu? Quanto saresti disposto a pagarlo?

Tre settimane chiusa in bagno

fotolia

I pompieri francesi hanno liberato una 69enne che ha trascorso tre settimane intrappolata nel suo bagno e le cui richieste notturne di aiuto - inclusi i colpi che batteva sui tubi per richiamare l'attenzione - sono state ignorate dai vicini. La donna è stata trovata in uno stato di "profonda debolezza", sdraiata sul pavimento, molto dimagrita e terrorizzata.
RISCHIAVA DI MORIRE - Sarebbe certamente morta se a un certo punto un vicino di casa non si fosse preoccupato, dopo 20 giorni in cui non vedeva più la 69enne scendere le scale del palazzo. Ma a insospettirlo è stato soprattutto un dettaglio: un biglietto con un avviso del passaggio dell'Edf, la società dell'energia elettrica francese, rimasto sulla porta per ben dieci giorni. "Sappiamo che lei non ha famiglia, abbiamo pensato che dovesse essere accaduto qualcosa", ha raccontato il vicino all'Afp. L'uomo ha chiamato il commissariato di Brunoy, e i poliziotti si sono presentati alla porta dell'appartamento.
L'INCIDENTE "FATALE" - Ma la donna continuava a non rispondere. Sono arrivati i vigili del fuoco che hanno rotto la finestra della camera da letto e sfondato la porta del bagno. Tirandola fuori dalla difficile situazione in cui era finita suo malgrado. La donna ha raccontato che il primo novembre scorso è entrata in bagno nel suo appartamento, al secondo piano di un palazzo in via Anatole-France, dietro il centro commerciale di Epinay-sous-Sénart (Essonne), nei sobborghi di Parigi. Ed è rimasta chiusa all'interno dopo che si era rotta la chiave della porta, o secondo un'altra versione dopo che si era staccato il pomello della maniglia.
L'INDIFFERENZA DEI VICINI - La donna, che ora si sta riprendendo in ospedale, è sopravvissuta bevendo acqua calda dal rubinetto del bagno, e secondo alcune fonti anche dal wc. La toilette infatti non aveva finestre, e la donna aveva lasciato il cellulare all'esterno. E quindi la 69enne non era in grado di avvertire nessuno per chiedere aiuto. Durante la notte, soprattutto tra le 3 e le 5, cercava di richiamare l'attenzione dei vicini battendo sui tubi, ha dichiarato la polizia. Inoltre la donna tirava pugni contro la porta e gridava.
LA PROMESSA DI SARKOZY - Ma i vicini del suo condominio hanno spiegato di avere pensato che qualcuno stesse compiendo dei lavori di riparazione e hanno lanciato una petizione per scoprire chi era e per fermarlo. "Potevi sentire il rumore di qualcosa che batteva, ogni notte, come un martello, anche di notte - ha dichiarato un vicino -. Ma abbiamo pensato che stessero facendo dei lavori notturni". La 69enne non è in pericolo di vita. Ma il suo caso in Francia sta facendo molto discutere, in quanto è percepito come un segnale della solitudine degli anziani. Al punto che Sarkozy ha annunciato che tra le sue priorità d'ora un poi ci sarà il tentativo di risolvere questo problema.

Esther e il suo record

Esther Vergeer
Spesso vengo accusata, e non a torto, di essere ripetitiva, ci sono racconti, però, che meritano davvero di essere ricordati in più occasioni. E la storia di cui voglio parlare oggi appartiene a questa categoria. Protagonista è l'olandese Esther Vergeer, la numero 1 del tennis in carrozzina. Già un paio di mesi fa avevo raccontato la storia di quest'atleta che aveva vinto gli US Open timbrando la 394esima vittoria consecutiva in sette anni. Una Federer al femminile, per intenderci e per rimanere sempre nell'ambito di questo sport. I 16 slam dello svizzero valgono tanto quanto il dominio incontrastato in questi ultimi sette anni di Esther (che non perde dal 2003), costretta alla sedia a rotelle in seguito a un'operazione a cui si sottopose alla tenera età di otto anni. Un intervento chirurgico che le salvò la vita, ma che le tolse l'uso delle gambe. Una tragica fatalità, una disgrazia difficile da accettare, sempre e comunque, a maggior ragione se sei una bambina di otto anni, con una vita intera davanti e che all'improvviso vedi spezzata. Ma Esther non si è buttata giù, non poteva più correre con le proprie gambe, avrebbe utilizzato al meglio quella che sarebbe stata la sua compagna di vita. Chi poteva impedirglielo? Chi poteva impedirle di sognare? Nessuno. E si è buttata a capofitto nello sport, dedicandosi alla pallavolo, al basket, dove gli ottimi risultati non mancarono tant'è che raggiunse anche la nazionale, ma soprattutto al tennis, lo sport che le avrebbe regalato la gloria.
10 campionati del mondo di tennis su sedia a rotelle, 3 medaglie d'oro in singolare alle Paralimpiadi, questi sono solo alcuni dei numeri da lei realizzati. Ma la Vergeer non si è fermata qui. Non si è posta limiti lei, perchè nessuno può impedirle di sognare. I sogni, a volte, possono anche diventare realtà e la realtà è che la Vergeer ha toccato (e superato) la soglia dei 400 match consecutivi vinti in carriera. L'ha fatto vincendo il Nec Masters la scorsa settimana e aggiungendo un ulteriore mattoncino a una carriera da far invidia a chiunque. E le congratulazioni per questo traguardo le ha ricevute proprio da un altro collega, quel Roger Federer vincitore di sedici tornei dello slam, tanti quanti quelli vinti dalla stessa Esther. Già, non ve l'avevo detto? L'olandese in bacheca può esporre sette Australian Open, quattro Roland Garros e cinque US Open. Cifre da brivido...
A corollario di tutto ciò c'è la scelta della rivista Espn che ha deciso di puntare su di lei per "Body Issue", un numero speciale dedicato alla prestanza fisica degli atleti. Insieme a Esther, tra gli altri, il giocatore di NBA Amar'e Stoudemire e quello di NFL Patrick Willis. Può sembrare un controsenso, forse, qualcuno ha arricciato il naso alla decisione della Vergeer di posare nuda. Ma perchè non farlo? Linda Mastrandrea, anche lei famosa atleta disabile del passato e ora attivamente impegnata nel movimento paralimpico, non ha condiviso questa scelta. "Non c'è bisogno di spogliarsi per dimostrare di essere una donna forte", le sue parole. "Abbiamo voluto mostrare che la disabilità non è un handicap per essere un grande atleta", ha spiegato, invece, il caporedattore di Espn, Gary Belsky. Prima dell'olandese l'hanno fatto la statunitense Sarah Reinersten, triatleta senza una gamba e un'altra atleta a stelle e strisce, Aimee Mullins, campionessa di atletica leggera negli anni '90, amputata alle gambe a causa di una malformazione quand'era bambina.
Entrambe belle, come Esther, e fenomenali nel proprio sport tanto da meritarsi un omaggio su una delle copertine più ambite. Non bisogna porre limiti ai propri sogni, ma, più in generale, non bisogna porsi limiti. Non sono frasi fatte, Esther ce l'ha dimostrato.