martedì 26 aprile 2011

Pericolo " FURANO " nelle capsule di caffè


Sono la moda degli ultimi anni. Le capsule già dosate di caffè fanno bella mostra di sé nelle vetrine, con macchine stilose dal design inconfondibile. Eppure, secondo una ricerca spagnola, le capsule potrebbero essere pericolose perché contengono alte dosi di furano, una sostanza potenzialmente cancerogena.
Cos'è il furano?
E' davvero così? Soprattutto, dobbiamo preoccuparci?Javier Santos, docente di chimica analitica all’Università di Barcellona, ha pubblicato sul Journal Food Chemistry una ricerca sulla presenza della sostanza nel caffè, confrontandone i valori nelle diverse tipologie. I risultati non lasciano adito a dubbi. La presenza del furano nel classico caffé espresso da bar si può quantificare in un range tra 43 e 146 nanogrammi/millilitro, più elevato del caffè decaffeinato (14-65 ng/ml) e del caffè istantaneo (12-35 ng/ml). Un risultato che potrebbe non sorprendere, vista la ben diversa “qualità” dei caffè citati. Ma se si paragona il risultato con quello del tradizionale caffè fatto con la moka si vede che anche qui la differenza è importante. La moka, infatti, produce un caffè che contiene tra i 2 e i 78 ng/ml di furano, cioè la metà di quello presente nel caffè espresso. Ma ancora maggiore è la presenza della sostanza proprio nelle capsule, con valori che vanno da 117-244 ng/ml.
Perché queste differenze?
In primo luogo bisogna capire il perché di questi valori così diversi. Secondo il professor Santos la ragione sta nella confezione del caffè. Il furano è una sostanza altamente volatile e, quindi, si disperde più facilmente in pacchetti non chiusi ermeticamente. Le capsule, com'è noto, sono perfettamente chiuse, a differenza delle confezioni per la moka o il caffè istantaneo. Il livello di furano, quindi, nella moka si abbassa con il tempo una volta aperta la confezione, a differenza delle capsula. A ciò si aggiunga che la formazione del furano nasce con la tostatura del caffè. Maggiore è la temperatura (anche per un periodo meno prolungato) maggiore è il livello di tossicità.
Le capsule sono davvero pericolose?
Su questo punto, gli scienziati si dividono. Di certo c'è che i livelli di furano nel caffè, sia in capsula o in moka, sono oggettivamente bassi. Basti pensare che per essere pericolosi per la salute dovremmo consumare in una volta 20 tazzine di caffè in capsula, o 30 al bar o, ancora, ben 60 preparate con la moka. Secondo la ricerca, infatti, la dose di furano che realmente ingeriamo va dagli 0,03 ai 0,38 μg/Kg (microgrammi per Kg chilogrammo di peso corporeo). Il valore massimo accettabile per il corpo umano è di 2 μg/Kg. Quindi, di per sé, l’assunzione di caffè non è pericolosa per l’essere umano.
Ma l’accumulo?
Tuttavia, poiché non tutto quello che ingeriamo viene espulso dal nostro corpo, accade che le tossine degli alimenti si accumulino. Succede per gli alimenti che provocano allergia, succede anche per le sostanze presenti nel caffè. Quindi, tazzina dopo tazzina noi depositiamo microquantità di furano nel nostro corpo. Su questo punto i ricercatori non son giunti ad avere certezze scientifiche, in particolare sul rapporto tra la quantità di questo accumulo e la resistenza dello stesso all’interno del nostro corpo.
Ad ogni modo, il contesto di numeri, certezze e incertezze sulla questione furano non è tale da criminalizzare le capsule o tantomeno creare il panico tra gli amanti del caffè. Certo, qualche precauzione non è mai inopportuna. Così, gustarsi una tazzina in meno al giorno, magari godendosi il rito della moka, non farà bene soltanto al nostro nervosismo.

mercoledì 13 aprile 2011

Come può renderti felice un telefonino

(foto Fotolia)
Spegnere, almeno per un po', il cellulare, fare meditazione e aiutare il prossimo facendo beneficienza: sono le 'chiavi per essere felici' secondo l'associazione Action for Happiness co-fondata da Richard Layard, professore di economia della London School of Economics, un nuovo movimento globale per la felicita' di cui fa parte anche il Dalai Lama. Continua a leggere questa notizia secondo quanto riferito da Layard quanti sono in cerca della felicita' devono dedicarsi ad aiutare gli altri, fare esercizio fisico, meditare, prendersi delle pause dalla tecnologia e dai telefonini che ci rendono sempre reperibili e, ipoteticamente, scegliere il proprio capo.
''I livelli medi di felicita' di un popolo correlano meglio con quanta beneficienza quel popolo e' uso fare che non con il PIL della sua nazione'', spiega alla Reuters Geoff Mulgan, co-fondatore di Action for Happiness, inaugurata proprio ieri, che dice di dare consigli pratici alternativi per essere felici basati su evidenze scientifiche.

Lo specchio ci inganna negli acquisti!!!!

Getty
Dopo una stressante settimana di lavoro molte donne esprimono una legittima volontà di gratificarsi, e decidono che è giunta l’ora di andare a provare quel vestitino colorato che, magari, 'puntano' dall’inizio della stessa settimana. Poi - si sa come vanno certe cose - al camerino arrivano cariche di capi. Ma al momento di provarli, tutto l’ottimismo della scelta svanisce: il grigiore e qualche chiletto in più, regali dell’inverno, complicano la vicenda.
Recuperato il coraggio, comincia il defilè. E accade il miracolo: nello specchio appare una dea. La figura è snella, una leggera abbronzatura dorata fa capolino dalla pelle, le gambe sono affusolate come il collo di un cigno.
Il miracolo, in realtà, è l’effetto di un’accurata e ingannevole strategia di mercato basata sull’uso di “specchi benevoli”, strumenti di punta per tentare di vendere anche uno straccetto di pessima fattura.
A Londra è partita una vera e propria crociata contro questi specchi: le mamme del forum online Mumsnet hanno messo sul banco degli imputati alcune delle più grandi catene di abbigliamento per difendere dagli incauti acquisti le figlie adolescenti.
Ma quali sono gli espedienti per per rendere uno specchio 'magico'?
1) Prima di tutto lo specchio è posizionato distante, in uno spazioso camerino con la porta scorrevole e corredato di poltroncina, tavolino e appendiabiti; oppure direttamente all’esterno. Nelle boutiques più chic è addirittura mobile, e le commesse lo spostano nei punti strategici dello show room, dove ci si possa rimirare lontane da occhi indiscreti.
2) Le luci sono calde e soffuse: no ai neon o alle impietose luci abbaglianti che rendono visibili peluria e ogni imperfezione della pelle.
3) In alcuni punti vendita la musica è un ottimo ingrediente per l’acquisto: la hit del momento, quella che è già nella testa e che si canticchia di continuo, serve a familiarizzare con l’ambiente e soprattutto col prodotto e a rendere più ottimiste ed ispirate all’acquisto.
4) La presenza di incensi e profumi coccola e rilassa al punto da catapultare l’acquirente in una dimensione irreale e lontana.
In alcuni casi, la distorsione è ancora più marcata. Accade quando alcuni specchi vengono leggermente oscurati e opacizzati per dare a chi si guarda una leggera, piacevole abbronzatura, eliminando l’odioso effetto a "buccia d’arancia".
Altre due categorie meritano poi di essere considerate. Una è quella degli specchi leggermente inclinati verso l’alto, capaci di slanciare abilmente qualsiasi silhouette. L’altra è quella degli specchi convessi che per mezzo di una correzione del tutto impercettibile distorcono la figura femminile, affusolandola soprattutto nella parte superiore.
Insomma, dei veri e propri bugiardi capaci di indurre all’acquistare ciò da cui uno sguardo reale terrebbe lontane. Ma come capirlo lì, al momento della prova? Basterebbe avere con sé un compact disc e sollevarlo davanti allo specchio prima di indossare il vestito. Se il cd abbandona le sue naturali rotondità per dimagrire in una forma ovale, è il caso di cambiare negozio.

L'Italia può uscire dallEuropa

Europa - Fotolia
"Mi chiedo se ha senso rimanere nell'Unione europea. Meglio soli che male accompagnati". Così il ministro degli Interni Roberto Maroni ha commentato la decisione con cui Bruxelles ha respinto la richiesta dell'Italia di accordare il permesso di soggiorno umanitario a 22mila migranti alleviando così al nostro paese l'onere della gestione dei flussi migratori, in netto aumento dall'inizio delle crisi politiche nei vari stati del Maghreb.
L'amara riflessione del ministro conduce a una domanda molto semplice: possiamo davvero uscire dall'Europa? La risposta è altrettanto semplice: sì. Tutt'altro che semplice, invece, sarebbero le conseguenze di una scelta tanto drastica, sia sul piano pratico sia su quello storico, non proprio secondario.
Cosa accadrebbe all'Euro?L'istinto è veloce: fuori dall'Europa, fuori dall'Euro. La realtà è più lenta, e contempla situazioni diverse. Come quella, per esempio, del Montenegro, che adotta la nostra moneta pur non essendo parte dell'Unione. Se l'Italia decidesse di abbandonare l'Ue, potrebbe comunque conservarne la divisa, continuando a far dipendere la propria politica economica dalla Banca Centrale Europea (Bce). L'Italia sarebbe quindi obbligata a rispettare quelli che per anni abbiamo conosciuto come "parametri di Maastricht": inflazione inferiore al 3% del Pil; debito pubblico inferiore al 120% del Pil. Regole imprescindibili per controllare l'inflazione e la spesa pubblica, ed essere difesi da manovre speculative sul valore della propria moneta. In altre parole, per non finire come l'Argentina del 2001.
La situazione del Montenegro, tuttavia, è un caso unico. La piccola repubblica ex jugoslava— indipendente dal 2006 — è ancorata all'Euro perché quando ancora era federata alla Serbia volle adottare il marco tedesco per rendersi stabile e indipendente, sotto il profilo economico, da Belgrado. Nel caso di un'uscita come ventilata da Maroni — cioè sbattendo la porta — è ragionevole ipotizzare anche un ritorno alla lira. Cioè a un governo della moneta meno "tedesco" e più "latino". Rinunciare alla sicurezza teutonica in un momento di crisi planetaria com'è quello attuale potrebbe condurci alla situazione del paese di cui poco sopra. Quello di Maradona.
Ma come si esce dall'Europa?Prima di capirlo, è necessario fissare una questione: mentre esiste una norma europea che consente di recedere dall'Unione, non esiste una che consente di recedere dall'euro. Insomma, per uscire dalla moneta bisogna esercitare la clausola di recesso fissata nell'articolo 50 del trattato di Lisbona (l'insieme di norme europee che ci governa, approvato nel 2007). Il testo è cristallino: "Ogni Stato membro può decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall'Unione". Nel caso, si apre un negoziato tra il "dissidente" e l'Unione stessa, si trova un accordo e questo deve essere approvato sia dal Consiglio che dalla maggioranza dei membri del Parlamento europeo. Questa procedura può durare fino a due anni.

Una volta fuori?
Sul piano giuridico, non saremmo più destinatari delle norme e degli atti emanati dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione europea, cioè dagli organi di governo dell'Unione. Riprenderemmo, in pratica, a fare il grosso delle leggi come le abbiamo fatte fino al trattato di Maastricht (1992), seguendo cioè soprattutto gli interessi nazionali e non quelli continentali. Da Maastricht in poi, con un corposo trasferimento di sovranità (cioè di potere di governo) da Roma a Bruxelles il centro delle decisioni si è spostato nella capitale belga. Questo non significa che l'Italia non decida più per se stessa; continua a farlo, ma da un lato non può farlo in contrasto con i principi stabiliti nei trattati europei, dall'altro è in alcuni casi tenuta a ratificare e a dare applicazione ad atti normativi (cioè atti che stabiliscono regole) provenienti dagli organi europei.
Fuori da tutto ciò, potremmo invece fare ciò che più ci garba. Per esempio, dichiarare guerra alla Francia (cosa che ora i trattati ci vietano). Dal punto di vista pratico, la conseguenza immediata sarebbe l'uscita dall'area Schengen, quindi il ritorno delle frontiere e delle dogane. Per stare alla Francia, lasciarsi alle spalle Ventimiglia non sarebbe più naturale come lo è ora.
E' davvero ipotizzabile?In fantapolitica, sì. Nella realtà, l'uscita dell'Italia dall'Unione europea costituirebbe un problema di proporzioni gigantesche anche per la stessa Italia. Chi rinuncerebbe, per fare facile esempio, ai Fondi Europei grazie ai quali nascono non poche attività imprenditoriali? E che fine farebbe la Politica Agricola Comune, colonna di sostegno ad un settore vitale per l'Italia qual è l'agricoltura?
A questi rilievi pratici si aggiunge poi una considerazione storica. L'idea di Europa come la viviamo oggi è nata dopo il 1945 per chiudere definitivamente il capitolo delle guerre europee; un capitolo lungo ventisei secoli e inaugurato dall'espansione dell'antica Roma. Le ostetriche di quell'idea furono tre statisti: i francesi Jean Monnet e Robert Schuman e l'italiano Altiero Spinelli. Dalla loro spinta ideale è nata nel 1951 la Ceca (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio), embrione di quella che nel 1957 sarebbe diventata la Cee, Comunità Economica Europea. La fondarono in sei: Francia, Germania Ovest, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Italia. Insomma, se non ne è proprio la mamma, è però sicuro che il nostro paese era in sala parto quando l'Europa veniva alla luce. E' anche questo uno dei motivi per cui lo sfogo di Maroni è destinato a rimanere tale.

Gli uomini con più anni di vita sono loro....

Old men (fotolia)
Sono i toscani i piu' longevi al mondo, tra i maschi, con un'aspettativa di vita di 79.6 anni. Le donne toscane vivono piu' a lungo (la media e' 84.7), ma sono superate dalle donne giapponesi (media 86 anni), mentre gli uomini toscani detengono il primato mondiale della longevita'. Sono alcuni dei dati presentati stamani nell'Auditorium di Sant'Apollonia, dove si e' tenuto uno degli incontri della fase di ascolto per il nuovo Piano sanitario e sociale integrato regionale, che dall'inizio di marzo stanno coinvolgendo cittadini, operatori, amministratori. L'aspettativa di vita che e' cresciuta molto negli ultimi 15 anni, passando dal 75.7 del 1995 all'attuale 79.6 per i maschi, e dall'81.8 del'95 all'attuale 84.7 per le femmine. All'incontro erano presenti gli assessori al welfare, Salvatore Allocca, e Daniela Scaramuccia, diritto alla salute. ''Questi incontri di ascolto - ha sottolineato Allocca - fanno parte di un percorso che ci deve servire per strutturare una modalita' di relazione. Capire quali sono i problemi del territorio, e' gia' una parte della risposta. E' una sfida fare un Piano socio-sanitario proprio nel momento in cui le condizioni socio-economiche sono piu' difficili. Proprio per questo, dobbiamo definire bene gli obiettivi, e partire dalla persona, dalla materialita' delle condizioni. In un momento come questo di carenza di risorse, dobbiamo anche garantire un'equa distribuzione delle risorse su tutto il territorio''. Daniela Scaramuccia ha ricordato come lo scenario di riferimento sia completamente cambiato: ''E' il momento di riflettere su quali siano i reali bisogni. Ed e' importante che questa riflessione sia condivisa con gli operatori, i cittadini, gli amministratori. L'impegno - ha annunciato - e' di concludere questo Piano entro il 2011. Sulla base di quanto emerge da questi incontri, formuleremo prima dell'estate una proposta di Piano, che poi seguira' l'abituale percorso di concertazione''.

Le top ten delle spiaggie

Couple beach sun (Fotolia)
TripAdvisor ha annunciato i vincitori della prima edizione del Travellers’ Choice Beaches Awards, l’unica classifica esclusivamente basata su milioni di recensioni e opinioni imparziali e veritiere dei viaggiatori della community, che hanno premiato i migliori litorali del mondo. Le spiagge di San Vito Lo Capo (Trapani) svettano in cima alla classifica dei lidi più popolari, seguite dalle spiagge di Villasimius (Sardegna) – decima nella classifica europea - e di Lampedusa (Sicilia).
1. San Vito lo Capo, Trapani (Sicilia).
Incorniciata tra le coste della Sicilia settentrionale, San Vito lo Capo è una piccola cittadina di mare, che affascina e conquista anche con le sue leggende e tradizioni religiose. Tra le sue spiagge più rinomate figurano Macari e le Spiagge degli Zingari, che ammaliano i turisti con le loro acque turchesi e la sabbia bianca. San Vito lo Capo attrae, inoltre, molti visitatori per il suo Cous Cous Festival, classificato come prima attrazione su TripAdvisor.it, e per la sua riserva naturale degli zingari.
“Il tour in battello è sicuramente il modo migliore per ammirare la riserva naturale degli zingari dal mare, prima di esplorarla con una visita guidata”, suggerisce un viaggiatore di TripAdvisor.

2. Villasimius, Cagliari (Sardegna).

Le Spiagge di Silias, di Cala Pira di Castiadas, di Punta Molentis e della Canna sono soltanto alcuni dei meravigliosi scorci di mare che orlano le coste di Villasimius con le loro acque verdi e turchesi e le spiagge bianche e rosate.
“Non lasciate Villasimius senza prima aver vissuto la magica esperienza del tour del Fiore di maggio: si tratta di un’opportunità unica per vedere l’isola dei Cavoli e Cala Pira con le sue acque ricche di colori  e l’enorme varietà di pesci”, suggerisce un viaggiatore su TripAdvisor.it.
[IL BAGAGLIO A MANO SI PAGA?]

3. Lampedusa,  Agrigento (Sicilia).
Posizionata nel mare blu della Sicilia, a metà strada fra Malta e la Tunisia, Lampedusa è geograficamente collocata in territorio africano, dal quale sembra aver ereditato la sua natura selvaggia e le sue fantastiche spiagge, come la Spiaggia dei Conigli. Classificato come prima attrazione dai viaggiatori di TripAdvisor, questo litorale può vantare sabbia bianca e finissima. Inoltre, la spiaggia è vicinissima all’isola dei Conigli, un piccolo paradiso incontaminato abitato anche dalle tartarughe Caretta Caretta, che ogni anno vi depongono le uova.
“Semplicemente fantastico. La Spiaggia dei Conigli è la meta ideale per i viaggiatori che desiderano vivere una vacanza a tutto mare”, ha commentato entusiasta un viaggiatore su TripAdvisor.it.


Lampedusa
4. Vieste, Foggia (Puglia).Impreziosita da un centro storico elegante e ben tenuto, che si erge sopra una roccia a picco sul mare e che ospita anche un castello e una cattedrale di forte richiamo, Vieste sembra essere ancora avvolta nell’atmosfera del 1400. Incorniciata da pittoresche insenature e da coste rocciose, Vieste è famosa anche per le sue meravigliose spiagge, come Pizzomunno, la Baia dei campi e la Baia della Pergola, tutte rigorosamente con sabbia bianca e mare blu cristallino.
“Spiagge fantastiche. Da non perdere anche per le immersioni”, riporta soddisfatto un viaggiatore
5. Alghero, Sassari (Sardegna).Burantin, la spiaggia rinomata per la sua forma di cuore, e Speranza, il litorale più selvaggio, situato in una zona leggermente distaccata, sono solo due dei preziosi gioielli marini che punteggiano la Riviera  del Corallo di Alghero con il loro mare cristallino e le suggestive insenature. Ma tra le attrazioni naturalistiche di Alghero non vanno dimenticate anche la bellissima Grotta di Nettuno, la Chiesa di San Francesco, il sito archeologico delle Nuraghe Palmavera, rispettivamente classificate al terzo, sesto e settimo posto su TripAdvisor.it.“Le spiagge di Alghero sono tutte grandi. L’acqua del mare è piuttosto fredda, ma i paesaggi sono incantevoli”, commenta un viaggiatore di TripAdvisor sul forum.
6.
Positano, Salerno (Campania).Collocata su una zona rocciosa, a picco sulla costa, Positano è attraversata da piccoli vicoli e da scalinate caratteristiche ed offre un connubio perfetto fra opportunità di intrattenimento, eventi e attrazioni religiose, come quelle più votate dai viaggiatori di TripAdvisor: Music on the Rocks (ottava), Il Positano Ballet (nona), e la Cattedrale di Santa Maria Assunta (Decima). Ma le vere trionfatrici nel cuore dei turisti sono le spiagge di Positano, come il litorale di Fornillo, Arienzo e Spiaggia Grande. “Spiaggia Fornillo e Spiaggia Arienzo offrono vedute mozzafiato, ma sono sassose. Quindi non dimenticate di portare con voi ciabattine da spiaggia o infradito per proteggere i vostri piedi”, consiglia saggiamente un viaggiatore sul Forum di TripAdvisor.it.
7. San Teodoro, Olbia-Tempio (Sardegna).Adagiata nelle vicinanze dei Monte Nieddu, San Teodoro è una piccola cittadina rurale ricca di  tradizione e di storia. Scogliere e macchia mediterraea incorniciano le sue spiagge più rinomate, come La Cinta, Cala D’Ambra e l’Insuledda, litorali che conquistano i turisti di tutto il mondo con le loro coste bianche e sabbiose e le loro acque verde smeraldo.
“Le spiagge di San Teodoro sono mozzafiato. Non lasciate la zona senza aver visto quelle di Lu Impostu, La Cinta, e Coda di Cavallo”, raccomanda entusiasta un utente su TripAdvisor.it.


Villasimius


8.
Monterosso al Mare, La Spezia (Liguria).Collocata proprio al centro di un ampio golfo naturale, Monterosso al Mare è nota per le sue spiagge di ciottoli e per le sue scogliere a picco sul mare. Questa ridente cittadina appartiene alle Cinque Terre, uno dei percorsi turistici più amati in tutto il mondo che comprende anche Vernazza, Riomaggiore, Manarola, e Corniglia.
“Monterosso e Le Cinque Terre hanno spiagge davvero suggestive e facili da raggiungere in treno“, ricorda un viaggiatore sul Forum di TripAdvisor.it.

9. Otranto, Lecce (Puglia).Il mosaico della sua cattedrale é uno dei più grandi d’Europa e la sua storia sposa sia tracce della cultura romana, sia testimonianze del periodo bizantino: ecco perché Otranto è amata anche per i suoi tesori d’arte e di cultura, oltre che per le sue magnifiche spiagge, come l’Approdo di Enea – citato anche da Virgilio nell’Eneide, il litorale di Orte e la spiaggia di Torre dell’Orso. Sabbia dorata, acque cristalline e fondali ideali per lo Snorkeling fanno di questi lidi la destinazione ideale per gli amanti del mare.
“Le spiagge di Otranto sono davvero da non perdere e offrono ottime infrastrutture anche per chi ha bambini”, suggerisce un utente sul Forum di TripAdvisor.it.

10.
Santa Teresa di Gallura, Olbia-Tempio (Sardegna).Capo Testa, Cala Grande, La Marmorata… Sono solo alcune delle gemme di Santa Teresa di Gallura, che può vantare alcune delle punte di diamante dei litorali sardi, intervallati da meravigliose calette e insenature, con tratti variegati e suggestivi anche molto diversi da zona a zona. “Molti angoli di queste spiagge sono perfetti per Scuba Diving e snorkeling”, commenta un viaggiatore su TripAdvisor.it. “Non lasciate Santa Teresa senza aver fatto un bagno a Capo Testa e nel golfo dei due mari. Vi dimenticherete i Caraibi!”, assicura un viaggiatore nel Forum di TripAdvisor.it.