
Uno squalo bianco lungo circa quattro metri sarebbe stato avvistato al largo dell'isola di Capraia. Immediata la reazione dei bagnanti che per paura non entrano in acqua. Allarmismo esagerato? (per approfondire)
PSICOSI COLLETTIVA - E' il 21 giugno, quando un gruppo di biologi del museo fiorentino della Specola avvistano e filmano uno squalo bianco della lunghezza di circa quattro metri. I turisti della zona ne vengono a conoscenza ben presto. E scatta il panico: i sub rifiutano di immergersi, molti bagnanti si guardano bene dall’abbandonare la riva. Gli stessi biologi però buttano acqua sul fuoco: sono più pericolosi gli uomini per gli squali che viceversa. In molti gli danno la caccia per procurarsi le pinne e poi, se non viene molestato, non attacca l'uomo.
LE REAZIONI - Il più scocciato di tutta la faccenda è l'assessore al turismo del comune di Capraia, Fabio Mazzei. Si è creato un clima di terrore, dice, subacquei e bagnanti non entrano più in acqua. Se non ci dovessero essere prove concrete dell'avvistamento, ha annunciato che farà ricorso per danni. Gli ha fatto eco il sindaco di Capraia: "Sono tutte bufale, così si distrugge il turismo". Il filmato mostrato dai biologi, aggiunge, mostra alcune incongruenze.
RISCHIO ESTINZIONE - In realtà, la presenza degli squali nel Mar Mediterraneo non è una novità. Si contano infatti più di ottanta specie diverse, da quelli che non più lunghi di poche decine di centimetri ad altri molto grandi come lo squalo elefante. Lo squalo bianco invece si trova in grande numero nelle coste meridionali dell'Australia, del Sudafrica, della California e del Messico. E ancora: a Guadalupe, in Nuova Zelanda e anche nel Mar Mediterraneo. E proprio qui, esiste un'area di riproduzione dello squalo bianco in una zona compresa tra Sicilia, Malta e Tunisia.
PSICOSI COLLETTIVA - E' il 21 giugno, quando un gruppo di biologi del museo fiorentino della Specola avvistano e filmano uno squalo bianco della lunghezza di circa quattro metri. I turisti della zona ne vengono a conoscenza ben presto. E scatta il panico: i sub rifiutano di immergersi, molti bagnanti si guardano bene dall’abbandonare la riva. Gli stessi biologi però buttano acqua sul fuoco: sono più pericolosi gli uomini per gli squali che viceversa. In molti gli danno la caccia per procurarsi le pinne e poi, se non viene molestato, non attacca l'uomo.
LE REAZIONI - Il più scocciato di tutta la faccenda è l'assessore al turismo del comune di Capraia, Fabio Mazzei. Si è creato un clima di terrore, dice, subacquei e bagnanti non entrano più in acqua. Se non ci dovessero essere prove concrete dell'avvistamento, ha annunciato che farà ricorso per danni. Gli ha fatto eco il sindaco di Capraia: "Sono tutte bufale, così si distrugge il turismo". Il filmato mostrato dai biologi, aggiunge, mostra alcune incongruenze.
RISCHIO ESTINZIONE - In realtà, la presenza degli squali nel Mar Mediterraneo non è una novità. Si contano infatti più di ottanta specie diverse, da quelli che non più lunghi di poche decine di centimetri ad altri molto grandi come lo squalo elefante. Lo squalo bianco invece si trova in grande numero nelle coste meridionali dell'Australia, del Sudafrica, della California e del Messico. E ancora: a Guadalupe, in Nuova Zelanda e anche nel Mar Mediterraneo. E proprio qui, esiste un'area di riproduzione dello squalo bianco in una zona compresa tra Sicilia, Malta e Tunisia.
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