mercoledì 11 maggio 2011

Bendandi e la profezia romana

Roma (foto Getty)
Molti romani hanno preso ferie per l'11 maggio 2011. Non è vacanza, e non siamo nemmeno vicino al weekend. lo strano 'ponte' è dovuto alla misteriosa profezia, ormai nota, secondo la quale l'11 maggio 2011 la capitale sarebbe stata copita da un violento terremoto e distrutta.

La profezia di Bendandi gira da tempo in rete, e da tempo è stata bollata come una bufala: protezione civile ed esperti di vulcanologia hanno più volte ripetuto che non c'è motivo di allontanarsi da casa. Ma il tam tam tra social network e tv è stato abbastanza per scatenare il panico, e nonostante le rassicurazioni della protezione civile, in molti hanno deciso di stare a casa dal lavoro per potersi allontanare dalla città. Un'insolito boom di ferie nella capitale: rispetto all'11 maggio 2010 si registra un 20% in più di assenze dal lavoro. Una vera psicosi.

Della profezia avevamo già parlato: ecco quello che si sa su Raffaele Bendandi e sulla sua teoria - Di Rossella Messina

Ma chi era Raffaele Bendandi?

L'anagrafe dice: nato a Faenza il 17 ottobre nel 1893 e lì morto il 3 novembre del 1979. La sua vita narra di un ragazzo decisamente curioso e appassionato di scienza, che all'età tredici anni costruisce per sé un telescopio. La sua volontà di sapere è formidabile, e gli consente di acculturarsi a dispetto della modestia delle sue origini, che al contrario non gli consentono superare le elementari. Lo attraggono l'astronomia e l'astrofisica, dunque la natura circostante, le stelle, l'universo e tutte le sue manifestazioni più grandiose. Come i terremoti. Quello di Messina del 28 dicembre 1908 colpisce fatalmente la sua immaginazione. Da quel momento dedica a quella passione tutta la sua vita di autodidatta. Bendandi è avido di conoscenza. Costruisce un sismografo nella sua casa osservatorio e comincia a prendere quegli appunti che lo porteranno all'elaborazione di una propria teoria di previsione dei terremoti. E' il 1920, il tredicenne appassionato è ora un uomo di 27 anni con idee forti, che gli aprono le porte della società sismologica italiana.

La teoria di Bendandi
Nella sua formulazione più elementare e alla luce delle cognizioni di oggi, la teoria di Bendandi appare banale e irrilevante. Allora, invece, un metodo di previsione dei terremoti futuri basato sullo studio dei terremoti del passato appare eclatante. Lo scienziato ritiene decisiva la configurazione delle posizioni dei pianeti e della luna rispetto alla terra e la loro reciproca forza di attrazione. E' un'ipotesi suggestiva, ma infondata. Come sottolinea Antonio Meloni dell'Istituto di Nazionale di Geofisica e Vulcanologia attualmente è confermato che gli allineamenti dei pianeti, pur avendo come suggerito da Bendandi, "una loro suggestione di carattere scenografico" non contribuiscono in maniera significativa per nessun effetto che abbia un'origine gravitativa. Per converso, pare anche che nessun tipo di allineamento sia ravvisabile nei casi più eclatanti dei terremoti del passato, per esempio quello di Messina del 1908 o di Avezzano del 13 Gennaio 1915.

La teoria di Bendandi è quindi oggettivamente infondata, come ammettono tra l'altro gli stessi "amici" dello scienziato. E' il caso di Paola Lagorio, presidente dell'Istituzione culturale "La Bendandiana" di Faenza, che si occupa di tutelare l'archivio di Bendandi. La professoressa concorda con l'Istituto di Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nel dire, pur da posizioni diverse, che la profezia del prossimo terremoto di Roma non esiste e si basa soltanto sul tam tam nato in internet. In nessun punto della documentazione raccolta dalla Bendandiana e riferita all'anno 2011, garantisce la Lagorio, compare la data dell'11 maggio, né tanto meno il riferimento ala capitale. Dunque, i romani possono stare tranquilli. Inoltre, data l'imprevedibilità scientifica dei terremoti (a dispetto di teorie basate sull'emissione di gas radon dalla terra), se anche Bendandi avesse previsto un terremoto ciò non basterebbe a render vera la "profezia". Di contro, questa conclusione non allontana l'ipotesi del tutto teorica che l'11 maggio prossimo non si verificherà alcun sisma. Insomma, è tutto come sempre: di fronte a un terremoto, non si può che ragionare sul "dopo". Sul "prima" si può solo far prevenzione. Ma questa è un'altra storia.

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