lunedì 24 gennaio 2011

Il rischio che porta l'ibuprofene

Ibuprofene
Un forte dolore, la testa che scoppia e subito si apre l’armadietto dei medicinali in cerca di una compressa. Il più delle volte si tratta di ibuprofene o di un’aspirina. Sono farmaci a uso comune e non richiedono prescrizione medica. Purtroppo però come tutti i prodotti farmaceutici hanno delle controindicazioni e abusarne può compromettere la salute.

Uno studio del Department of Clinical Pharmacology and Therapeutics del Ninewells Hospital di Dundee, in Gran Bretagna, ha verificato che l’assunzione di aspirina a basso dosaggio e di Ibuprofene sono collegati a un aumento dei rischi cardiovascolari, sembrerebbe, infatti, che l’Ibuprofene interferisca con l'effetto cardioprotettivo dell'aspirina, almeno nei pazienti con preesistente malattia cardiovascolare.

Spesso l’aspirina viene prescritta per prevenire gli attacchi di cuore a persone con una particolare storia clinica, tuttavia bisogna essere cauti e non abusarne e a non combinarla con altri farmaci e a uno stile di vita poco salutare (fumare, mangiare grasso, fare poca attività fisica o bere alcolici). Inoltre, bisogna prestare attenzione al consumo dei farmaci: spesso non si prendono per reale necessità ma per abitudine.

Un altro studio, questa volta svizzero, ha analizzato gli effetti a lungo termine di alcuni Fans (farmaci anti-infiammatori non steroidei), come naprossene, ibuprofene, ketoprofene, diclofenac, ecc. Il farmaco che, nel corso del tempo, ha più probabilità di causare infarti (tre volte tanto rispetto agli altri Fans) è proprio l’Ibuprofone. Questa notizia è importante, non tanto per chi prende una compressa una tantum per alleviare un doloretto passeggero, ma per tutti coloro che assumono gran quantità di antidolorifici, magari perché soffrono di reumatismi o di artrite, patologie da cui non si guarisce

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