domenica 19 giugno 2011

Gli effetti ottici della natura

Aurora boreale (Fotolia)
Per secoli si è pensato che dietro di loro si celassero degli spiriti maligni. Ecco la classifica dei dieci fenomeni visivi più caratteristici, individuati dal sito Lonely Planet.


FATA MORGANA (ANTARTIDE) – L’aria pura dell’Antartide permette di vedere in modo particolareggiato anche gli oggetti più distanti. La percezione della profondità diventa impossibile, e il mondo assume uno strano aspetto bidimensionale. Sulle mappe e sulle cartine geografiche i primi esploratori hanno tracciato meticolosamente isole, promontori e montagne che non erano mai state viste prima.
FUOCO DI SANT’ELMO (SCOZIA) – Questo effetto spettacolare, provocato da scariche elettriche che dalle nuvole in tempesta colpiscono la terra, ha sempre evocato pensieri di presagi e interventi divini. E’ spesso visto sugli alberi delle navi, nel momento in cui la tempesta si sta calmando. Tanto è vero che a questa illusione è stato dato il nome di Sant’Elmo, il protettore dei marinai.
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LUCI POLARI (NORVEGIA) – Le luci polari, dette anche aurora boreale o aurora australe, si formano quando le particelle solari, scagliate da esplosioni del Sole, sono attirate dal campo magnetico della Terra verso i poli nord e sud, entrando in collisione con gas atmosferici per emettere fotoni, o particelle luminose.
SPETTRO DI BROCKEN (GERMANIA) – Lo spettatore di trova di fronte a un’immagine della sua ombra circondata da un alone di luce, di solito intorno alla testa. Il fenomeno si verifica per lo più vicino a cime montuose quando l’aria è umida e il sole basso. Il nome di questa illusione ottica ricorda Brocken, che con i suoi 1141 metri è il più alto picco dei monti Harz.
RAGGIO VERDE (FRANCIA) – E’ un’illusione ottica che appare alla fine del tramonto, quando una macchia o un raggio verde sembrano sprizzare dal sole. Le cause di questo fenomeno hanno a che fare con la rifrazione della luce, lo spessore dell’atmosfera e la curvatura della Terra. Il punto forse migliore per vederlo è a St-Jean de Luz, la città descritta nel film di Eric Rohmer, «Il raggio verde».

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