lunedì 20 giugno 2011

la punteggiatura...l'arma di facebook

Facebook (Getty)
Se avete mandato un messaggio con un punto e virgola sappiate che siete come quelli che si truccano prima di andare a sollevar pesi in palestra. Ci avete pensato troppo, avete curato eccessivamente la vostra forma e l’altro/a potrebbe averlo notato, e magari non apprezzato. Parola di Sam Greenspan, lo scrittore di commedie e creatore del sito 11 Point che ha appena pubblicato un libro: 11 Point Gude to Hooking Up, ovvero consigli su come rimorchiare nell’era di Facebook e di Twitter, per gestire nel migliore dei modi primi appuntamenti senza sbagliare. E non dimenticando la punteggiatura: meglio conoscere il significato nascosto di punti, punti e virgola e compagni quando si manda un sms o si posta qualcosa sui social network. Ecco allora undici piccoli consigli riportati nel blog Underwire di Wired.com.



1) Il punto
Se volete continuare la conversazione, o lasciare all’altro una porta aperta, per esempio sui vostri progetti per la serata, meglio non metterlo. Se invece l’intenzione è quella di porre fine alla questione, meglio essere chiari e metterci una pietra sopra, anzi un bel punto a fine frase. 



2) Il punto esclamativo

Meglio non abbondare, o farete la figura dell’adolescente che non si sa contenere. A piccole dosi invece può essere utile per sottolineare cose cui tenete davvero.



3) Punto e virgola
Praticamente scomparso nella scrittura friendly. Tipico di chi legge e rilegge quello che ha scritto prima di inviare il messaggio a destinazione, che presta troppo attenzione alla forma. E che forse, secondo Greenspan, ci sta provando in modo un po’ troppo serio con l’altro. 


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4) L’apostrofo
Lo usa chi vuole fare le cose per bene, chi vuole prendersi il tempo per dare peso alle cose che contano. Probabilmente chi vi scrive è anche uno che in amore (così come in un’avventura) riesce a dare tanto. 


5) Le parentesi
Siete forse un matematico? Secondo Greenspan le parentesi sono da bandire: avete messo troppa logica e poco trasporto in quello che avete scritto.



6) L’asterisco
Spesso usato per abbreviare le parole, lo usa soprattutto chi teme che l’altro possa scandalizzarsi di fronte alla parola scritta per intero, magari una parolaccia, ritenendo che il proprio interlocutore non sia poi così cool . Meglio usarlo alla fine del messaggio, magari per precisare, in modo simpatico e divertente, qualcosa che si è scritto sopra. 


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7) Il segno più
Unisce, molto più di una semplice “ e”. Il simbolo “ più” tra il nome di lei e quello di lui, ricorda un po’ le romantiche scritte incise sugli alberi dagli innamorati. Insomma, se lo mettete tra voi e lui/lei significa che la cosa è seria e l’altro vi piace sul serio.



8) Le faccette
Anche qui meglio non abbondare. Se è vero che le emotions rendono la conversazione un po’ più reale, dando quasi un aspetto 3D al testo (come sostiene Greenspan), è pur vero che se usate in abbondanza rendono la conversazione troppo infantile.

9) I puntini di sospensione
Dipende dal contesto. Possono servire o per far cadere il discorso e spostare l’attenzione su un altro argomento, oppure per lanciare dei messaggi nascosti, per esempio per invitare l’altro a immaginarsi qualcosa cui noi abbiamo solo alluso

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10) Punti interrogativi
È una questione di numeri. Uno implica una semplice domanda, due possono indicare un refuso, tre impazienza, quattro assumono un tono scherzoso (e civettuolo) ma cinque sono veramente troppi.

11) La tilde
A meno che non si sia spagnoli, si vuol far capire all'altro di essere in trappola.

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