Schiavone in finale

La milanese scrive un'altra pagina indimenticabile della storia del tennis: gioca un tennis perfetto e batte la francese Marion Bartoli con un doppio 6-3. Sabato affronterà la cinese Li Na per bissare il titolo dello scorso anno



SCHIAVONE-BARTOLI 6-3 6-3

Il miracolo si è ripetuto: Francesca Schiavone compie un’altra impresa sulla magica terra rossa di Parigi, e torna in finale a distanza di un solo anno da quel trionfo inaspettato del 2010, quando in finale ebbe la meglio su Sam Stosur.

Si potrebbero sprecare gli aggettivi e le parole di elogio per una campionessa che non finisce di stupire. Basterà sottolineare la prova eccezionale offerta oggi contro Marion Bartoli, 26enne tennista di casa, non sarà un fenomeno ma pur sempre in grado di fare finale nel tempio di Wimbledon, e al turno precedente di estromettere l’ex regina del Roland Garros Svetlana Kuznetsova.

Dopo i brividi corsi con la Pavlyuchenkova, la Schiavone si è concessa una semifinale priva di stress, perché le doti tecniche e l’intelligenza tattica della Leonessa hanno finito per surclassare il gioco potente ma monocorde della francese.



La numero 1 d’Italia ha giocato talmente bene da non dare mai l’impressione di poter perdere questa partita. Se n’è resa conto anche la Bartoli, mai arrendevole ma impotente di fronte alla superiorità dell'avversaria.. Ad inizio di secondo set si è vissuto l’unico momento di incertezza, perché la Schiavone ha perso la battuta, andando sotto 2-0. Poi è tornata a giocare come sa: è tornata a spingere con il diritto, a variare top e back di rovescio con una continuità sorprendente, a usare la palla corta, e a prendere la rete ogni volta che ne ha avuto l’opportunità. Ha messo in bella mostra tutto il proprio repertorio.



La Bartoli ha corso in lungo e in largo, fino a quando ha alzato bandiera bianca. Il forte vento parigino ha spazzato via i sogni di gloria della francese, alla ricerca del primo grande exploit sul rosso di casa. Ma questa è la terra di Francesca Schiavone. La bacia di nuovo a fine match, seguendo un rito al quale, incredibilmente, ci siamo abituati. Aspettando l’ultimo atto, l’ultimo capolavoro. Manca solo un ostacolo da superare, quello cinese. Contro Na Li sarà più dura, ma per questa Schiavone nulla ormai è impossibile.

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