giovedì 2 giugno 2011

Non sono la causa del batterio escherichia coli

Cetrioli (Fotolia)
Dietrofront. I cetrioli spagnoli non sono stati la causa scatenante dell'epidemia di infezioni da escherichia coli. Lo riporta il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung. Secondo il ministro della salute della città-stato di Amburgo, Cornelia Prüfer-Storcks, le analisi di laboratorio hanno dimostrato che l'agente patogeno dell'escherichia coli presente sui cetrioli spagnoli non ha causato l'epidemia.

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Le ricerche ripartono quindi da zero, e il sequestro preventivo di 9 quintali di cetrioli provenienti dalla Spagna disposto in Italia sarebbe quindi inutile. Si aspettano intanto nuove analisi su altri due vegetali, uno sempre di origine spagnola, l'altro proveniente dai Paesi Bassi.

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Intanto, il bilancio delle vittime è salito a 16. Si è registrato anche il primo decesso avvenuto fuori dalla Germania: una donna svedese di 50 anni è morta a causa della sindrome emolitico-uremica, una complicazione dell'infezione da escherichia coli. La donna probabilmente è stata contagiata proprio durante un soggiorno in Germania.

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Il ministro della Salute Ferruccio Fazio rassicura gli italiani: se anche il batterio killer dovesse arrivare in Italia, non si correrebbe il pericolo di infezione purché si rispettassero le comuni norme igieniche. "Bisogna leggere le etichette e guardare la provenienza delle verdure. Per i cetrioli che vengono dall'Italia i consumatori non devono temere nulla, quelli di provenienza non italiana devono essere lavati accuratamente".

Intanto il Codacons ha chiesto alle autorità sanitarie italiane «misure urgenti» per bloccare le importazioni di cetrioli dagli altri paesi europei. I paesi contagiati, oltre alla Germania, sono Svizzera, Svezia, Gran Bretagna, Austria e Paesi Bassi.

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