sabato 25 dicembre 2010

Come capire se ci stanno raccontando una bugia

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“La menzogna è un’ottima invenzione, non so chi l’abbia inventata, forse è cominciato tutto da Adamo ed Eva”. Sono le parole di Fanny Ardant, che più di una volta, ha ammesso di raccontare bugie perché aiutano a vivere meglio. In realtà, sono un modo per evadere dalla realtà, per costruirsi una vita un po’ più facile. Non è un caso che i bambini, già da piccoli, imparino a dire frottole.

Secondo uno studio condotto da Kang Lee dell’Università di Toronto, dire bugie è sintomo di intelligenza, perché per raccontare falsità bisogna utilizzare dei processi cognitivi molto complessi, quindi i bambini che già a partire dai primi anni di vita le dicono sono dotati di grandi potenzialità. Dall'indagine è emerso che i più precoci iniziano a dire bugie già a due anni, mentre a quattro anni le racconta il 90% dei bambini e verso i 12 il 100%. Raccontare frottole è un percorso naturale di crescita. Il problema però si pone quando si vive con una persona che delle menzogne ha fatto una professione.

Ecco sette domande per capire se il nostro interlocutore ci sta mentendo, secondo gli esperti di Reader’s Digest.

1. Com’è la persona che parla? Questa è la prima cosa che bisogna chiedersi. Vedete il vostro interlocutore sereno, nervoso, tende a mangiarsi le parole o a parlare troppo velocemente? Anche una respirazione po’ accelerata potrebbe essere sintomo che l’altro sta raccontando bugie.

2. Chi è il soggetto del discorso? State attenti a come costruisce le frasi. Di solito i bugiardi non parlano in prima persona, ma usano parole generiche e costrutti impersonali come “considerando” o “tranne alcuni”.

3. Il suo volto è espressivo? A volte una persona troppo sicura, priva di emozioni visibili, sta nascondendo qualcosa. Quando non riuscite a decifrare le espressioni, è facile che stia indossando una maschera.

4. La persona sorride? Il sorriso è un ottimo modo per mitigare ciò che si pensa. Fate quindi attenzione ai movimenti facciali.

5. Il linguaggio del corpo racconta la storia? Spesso chi mente non accompagna in modo corretto la narrazione con i gesti. Questa mancanza di sintonia indica una bugia.

6. La persona si comporta in modo strano? I cambiamenti improvvisi di umore possono, secondo gli esperti, evidenziare una bugia. Attenzione quindi, al tono di voce (lo alza all’improvviso), alla postura e ai gesti.

7. La domanda è semplice o imbarazzante? Distogliere lo sguardo se una domanda è complessa o imbarazzante, è normale, ma quando una persona evita di guardare negli occhi il suo interlocutore è perché sta nascondendo qualcosa.

Queste, in linea generale, sono le carte da giocare per smascherare un bugiardo. Come avrai notato, molte riguardano la comunicazione non verbale. Ma come mai questo aspetto è così importante quando si mente? Lo abbiamo chiesto alla nostra esperta, la psicologa Giorgia Pensierini.

«Per capire se qualcuno ci mente, indubbiamente la comunicazione non verbale è di fondamentale importanza. Quando si comunica, le parole determinano solo il 10% dell’impatto di un messaggio, rispetto al 40% del tono della voce (comunicazione paraverbale) e a oltre il 50% del comportamento non verbale (sorrisi, postura, mimica facciale, sguardo e contatto visivo ecc.). Quindi: vale quello che si dice, ma vale di più il modo in cui si dice!»

Dunque è veramente possibile capire con certezza se una persona ci sta mentendo?

«La menzogna è un campo estremamente fertile nell’ambito delle ricerche sul comportamento non verbale - chiarisce l’esperta - tuttavia bisogna prestare molta attenzione per non prendere un abbaglio. Certamente la presenza di un sorriso asimmetrico (che interessa solo la muscolatura della parte inferiore del viso senza il coinvolgimento dei muscoli attorno agli occhi e allo zigomo), di una postura rigida o di un gestualità eccessiva (solitamente utilizzata per distogliere l’attenzione da ciò che si dice) sono indici che ci possono svelare una probabile menzogna… ma attenzione: per smascherare un bugiardo è necessario analizzare le microespressioni facciali, non visibili ad occhio nudo e interpretabili solo da specialisti del campo. I bugiardi possono continuare almeno in parte a dormire sonni tranquilli!

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