venerdì 24 dicembre 2010

Tassa per il turista approvata a Roma

Roma (getty)
Tramonta il mito dell’ospitalità romana? - Roma, la Città eterna, densa di suggestioni storiche e architettoniche, monumenti e pezzi di antichità di tal misura e bellezza da rendere vano il paragone con qualsiasi altro posto al mondo. L’ospitalità, soprattutto, emblema di un popolo che conquistò e tramutò radicalmente l’allora mondo conosciuto. E invece no. Crolla un mito. La tanto celebrata ospitalità capitolina ha ceduto il passo alle ragioni del denaro, sprofondando sotto il peso un bilancio in dissesto.
Il Comune, come era stato annunciato ha approvato la famigerata tassa sul soggiorno. Il via libera dall’amministrazione comunale è arrivato attorno alle 3 di notte, quasi a voler tenere nascosto “il fattaccio”. La tarda ora, in realtà, è dipesa dalle numerose votazioni che si sono succedute in seguito agli emendamenti presentati dall’opposizione. Il provvedimento, in ogni caso è passato, con 22 voti favorevoli su 31 presenti.

Immediato il tentativo di indorare la pillola - La tassa è stata prontamente ribattezzata “contributo di soggiorno”. Come dire: “chi viene a Roma, dovrebbe essere ben felice di pagare per farlo”. Di fatto, in ogni caso, è una tassa vera e propria. Prevede pagamenti che vanno da 1 a 10 euro per i non romani che intendano pernottare nella Capitale. Ad aprire il portafoglio, tutti i turisti che soggiorneranno in alberghi o camping, che accederanno agli stabilimenti di Ostia, che prenderanno un “bus sightseeing” o un battello sul Tevere.
In sostanza: volete trascorrere la vostre vacanze romane in un hotel a 2 o 3 stelle, presso un affittacamere, in un Bed & Breakfast o in un agriturismo? Oltre al costo del pernottamento dovrete sganciare 2 euro, per un massimo di dieci giorni. Salgono le stelle e aumenta la tassa: 3 euro per gli alberghi a 4 o 5 stelle, fino a un massimo di 10 per gli extra lusso.  Dovrete sborsare, invece, un ero in più per prendere un bus sightseeing o un battello sul Tevere. Stessa cifra per quanto riguardo la permanenza in un campeggio o se intendete frequentare uno stabilimento di Ostia. L’obolo sarà versato all’entrata e l’esercente verserà il contributo nelle casse della Capitale.

Eccezione per i turisti low cost - Sono graziati tutti quei turisti o studenti che albergheranno in un ostello. Esenti anche i cittadini di Roma che passeranno la notte in un hotel, i turisti malati che visitano Roma per affrontare particolari terapie e, laddove siano i bimbi ad essere malati, neanche i genitori dovranno ossequiare il provvedimento. Un emendamento rispetto al testo originale, poi, prevede l’esenzione anche ai bambini fino a 10 anni. Il Campidoglio ha approvato il provvedimento recependo il decreto legge 78/2010 e la delibera 677/2010: con questi, la scorsa primavera, si introduceva, per il Comune di Roma Capitale, la possibilità di utilizzare un contributo di soggiorno per consentire la tenuta in ordine del bilancio. Con la manovra l’amministrazione spera di incassare circa 82 milioni di euro.
La maggioranza, ovviamente, si mostra entusiasta dell’iniziativa: «Dopo mesi di concertazione – dice il vicesindaco Mauro Cutrufo - si è approvato definitivamente il regolamento e dal primo gennaio partirà il contributo di soggiorno». Del resto, un’imposta del genere, sarebbe «pratica comune in quasi tutti i Paesi del mondo» aggiunge. Non la pensano allo stesso modo le associazioni dei consumatori. «Sarà un duro colpo al settore, è obsoleta e causerà un calo di presenze fino al 7% e del 15-20% sul litorale romano», ha lamentato l'Adoc.

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