domenica 5 dicembre 2010

Il Natale di tutte le città

Natale all'estero (foto Fotolia)

Paese che vai, Natale che trovi: ecco un piccolo giro del mondo natalizio in dieci paesi, tra le tradizioni più curiose e a volte davvero bizzarre che rendono speciali questi giorni di festa. Dai fasti dei mercatini alle visite degli spiriti, a Natale - ovunque voi siate - non ci si annoia mai.
Svezia
Per gli svedesi il Natale è sinonimo di controllo sanitario per i ristoranti. Benché i telegiornali italiani non facciano altro che parlare di pericolo da abbuffata natalizia, è proprio in Svezia che questa paura si trasforma in azione e dà il via ai più serrati controlli nelle cucine da parte dei principali giornali nazionali. Nelle aziende, durante le settimane che precedono il Natale, gli impiegati sono invitati ad un buffet a base di smörgåsbord (antipasti) .
Il 24 dicembre alle 15 tutti gli abitanti del paese Ikea si danno appuntamento davanti alla tv per uno speciale Disney che viene trasmesso ogni anno. Ovviamente anche qui impazzano i mercatini per tutto il tempo che va da fine novembre fino a Natale.
Spagna
Benché gli italiani (e soprattutto i napoletani di San Gregorio Armeno) abbiano molto da insegnare in fatto di presepe, in Spagna anche l’omaggio alla natività si trasforma in divertimento. Nasce in Catalogna l’usanza di affiancare alle classiche statuine, quella di Tio, un piccolo tronco d'albero che se viene scosso rilascia dei dolcettini, e quella del caganer. Quest’ultimo, un piccolo pastore intento a fare i suoi bisogni, è considerato uno dei più simpatici e originali portafortuna natalizi. Anche gli spagnoli, proprio come i napoletani, hanno creato caganer con le sembianze di celebrità che vanno da Zapatero a Osama Bin Laden.
Tra le molte tradizioni iberiche c’è quella di prendersi cura del neonato di una famiglia povera nella notte della vigilia di Natale, notte in cui, dopo un lauto cenone, si cantano alcuni villancicos (l’equivalente dei carols, i canti inglesi). Alla famiglia del bambino viene anche regalato un corredo nuovo, magari artigianale.
Repubblica Ceca
Benvenuti nel paese in cui il Natale si traduce in magia e superstizione, in cui le tradizioni hanno a che fare con la disciplina, la fortuna e il divertimento. Per tutto il 24 dicembre si digiuna: al momento della cena cerimoniale, oltre ad avventarsi sull’ottimo cibo in tavola, sarà compito dei commensali scovare il “maiale d’oro”.
Durante la cena potrebbero esserci delle mele. Non si tratta di semplice frutta, ma di un vero e proprio strumento per predire il futuro. Infatti si crede che, attraverso il taglio trasversale della mela si possa prevedere l’andamento del nuovo anno. Se appare una stella nel centro, l'anno che verrà porterà successo, se invece appare una croce, meglio che vi armiate di qualche amuleto contro la sfortuna.
Se una ragazza è in età da marito, le basterà gettasi le scarpe alle spalle per sapere se potrà indossare o no il velo da sposa nel corso dell’anno che verrà: se la punta dei piedi tocca la porta, basterà solo aspettare la proposta del principe azzurro.
Per previsioni più importanti, ci si affida al piombo fuso: gettato in acqua, a seconda dalla forma che il piombo assume raffreddandosi, emergerà un responso, utile a predire il futuro.
Messico
Il Natale messicano trasforma tutti in re magi. Per nove giorni gruppi di persone passano di porta in porta, vestiti come gli antichi astrologi citati nella Bibbia, e nel loro peregrinare vengono invitati nelle case per partecipare alla piñata, lo scambio di doni.
Russia
La Russia non ha festeggiato il Natale per 75 anni a causa delle disposizioni del regime sovietico. Dopo la sua caduta, sono state rispolverate tutte le antiche tradizioni, come quella di Ded Moroz o Nonno Glaciale. Si crede che questo personaggio, discendente di Santa Claus e Saint Nicholas, viaggi su una magica troika, una slitta decorata trainata da tre cavalli, consegnando doni ai bambini. In Russia la cena della Vigilia si compone di dodici portate in memoria dei dodici apostoli. Piccola curiosità: il primo albero di Natale, o yolka, fu acquistato per la prima volta da Pietro il Grande, dopo i suoi viaggi in Europa alla fine del XVIII secolo. Quando da noi è ora di riporre tutti gli addobbi natalizi, in Russia ci si prepara ad addobbare l’albero perché lo si dedica alla celebrazione del nuovo anno piuttosto che al Natale.
Estonia
Ryanair ne ha fatto la capitale del Natale 2010, inaugurando un collegamento con Bergamo. Qui potrete respirare la vera atmosfera natalizia, tra mercatini e tradizioni.  Dal 19 novembre e fino al 9 gennaio 2011, a Tallinn si terrà lo Jouluturg Tallinnas,  la fiera dedicata di Natale che si svolge nella piazza Rottermanni, patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Questo mercatino non ha nulla da invidiare a quello di Vienna, che può vantare una storia di 700 anni. In più, Tallin è la città che ha inventato l’albero di Natale. La leggenda narra che nel ‘400, uno scapolo si ritrovò, nella stessa piazza dove oggi c’è il mercatino, a cantare e ballare con alcune ragazze del posto attorno ad un albero, a cui diedero poi fuoco. Da qui pare sia iniziata la tradizione di illuminare gli alberi di Natale con luci bianche o colorate.
Stati Uniti
L’immagine della pista di pattinaggio del Rockfeller Center, guardata a vista dal classico, gigantesco albero di Natale, è familiare per chi ama i film americani. Proprio gli Usa, dove ogni stato ha tradizioni natalizie a sé, hanno reso universale il personaggio di Babbo Natale grazie al cinema e alla pubblicità. Il vecchio Santa Claus una volta l’anno porta agli onori della cronaca le attività del Norad (North American Aerospace Defense Command). Sono proprio loro dal 1955 a monitorare ogni anno il transito della magica slitta nel suo giro attorno al mondo per consegnare i regali ai bambini. Questa usanza nacque perché un negozio della catena Sears stampò un numero di telefono su del materiale pubblicitario natalizio. Molti bambini, pensando di chiamare Babbo Natale, chiamarono invece proprio il Norad che da allora inaugurò il Christmas patrol (il pattugliamento di Natale).
Tawain
Il 25 dicembre 1947 veniva firmata proprio qui la Costituzione della Repubblica Popolare Cinese. Per questo, quindi, anche se non si festeggia la natività di origini cristiane, Taiwan festeggia l’orgoglio nazionale.
Irlanda
Gli irlandesi, insieme ai fiumi di birra che animano le festività natalizie, sono anche i bizzarri interpreti di una stravagante usanza per il giorno di Santo Stefano. Pur rispettando la tradizione del Boxing Day in cui si è invitati a regalare doni a chi è in difficoltà, gli uomini irlandesi indossano maschere e si abbigliano in modo eccentrico, sfilando per le strade delle città. Camminano reggendo un lungo palo alla cui cima è attaccato un cespuglio di agrifoglio. In questo cespuglio viene trasportato un piccolo furetto: l’elemosina che viene chiesta è proprio per lui.
Grecia
Festeggiare San Nicola, santo patrono dei marinai e figura cristiana da cui discende Babbo Natale, è nella chiesa ortodossa al primo posto tra le festività. Ci sono numerose tradizioni e credenze nella cultura greca, tra cui quella delle apparizioni legate ai Killantzaroi, una specie di goblin o folletti che appaiono solo durante il periodo che va da Natale all’Epifania. Si dice che emergano dal centro della terra e che entrino in casa attraverso il camino. I Killantzaroi sono più dispettosi che cattivi: fanno cose come spegnere i fuochi, andare in giro sulle spalle delle persone ignare, tirare le code ai cavalli e inacidire il latte. Per respingere spiriti più cattivi, per tutti questi dodici giorni il focolare domestico è tenuto sempre acceso.

Nessun commento:

Posta un commento