mercoledì 22 dicembre 2010

La stella di Natale nasconde dei pericoli...INCREDIBBILE

Stella Natale (Getty)
Effetti collaterali del Natale: prurito, bruciore agli occhi, alla bocca e alla faringe, eritema. E ancora: nausea, vomito, diarrea, perdita di coscienza. Soggetti più a rischio: bambini e cani. Come può la più docile delle festività avere effetti tanto nocivi sul corpo umano?
Il colpevole in questi casi va cercato tra le mura domestiche, ma non è il maggiordomo, come quando si gioca a Cluedo. Dovete guardare alle sue spalle: quell’innocua, colorata, immancabile Stella di Natale che ogni Natale abbellisce nel nostre case e che, a dispetto del nome e del periodo dell’anno, ha origini tropicali. La sua provenienza infatti è l'America Centrale. E’ una tipica pianta ornamentale di alcune regioni del Messico, per esempio. In Europa arriva però carica di colori squillanti e cattive intenzioni.
L’Euforbia pulcherrima, questo il suo nome scientifico, puo' essere tossica. La colpa è di una cosa chiamata triperpene, una sostanza contenuta nel fusto e nelle foglie. Fa male se ingerita o anche solo toccata. Certo, per sprigionare i suoi nefasti effetti, deve prima essere estratta dalla pianta. E qui entrano in gioco cani e bambini. Non sarebbe certo la prima volta che assaliti dalla febbrile curiosità di sapere “cosa c’è dentro” o solo per attirare la vostra attenzione, sfasciano oggetti di ogni valore e provenienza.
Ma a differenza di quella preziosa anfora che conservavate come ricordo imperituro di un viaggio in Mali, la Stella di Natale sa come difendersi. Quindi, il consiglio per risparmiarsi questo fastidioso effetto collaterale delle sante feste è mettere la vostra Euphorbia pulcherrima fuori dalla portata di dita curiosa e fauci spalancate delle bestiole di ogni specie che avete in casa.
Ora che abbiamo capito come neutralizzarla, passiamo al come averne cura. Tenetela tra i 14 e i 22 gradi: anche se fiorisce d’inverno, è pur sempre una pianta tropicale. Per dare il meglio di sé, è però meglio tenerla al buio per gran parte della giornata (è tra le piante brevidiurne, motivo per cui fiorisce nei mesi invernali). Il massimo di ore di luce che può sopportare ogni giorno è otto. Cercate anche di risparmiarle troppa luce artificiale: non la gradisce.

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