mercoledì 29 dicembre 2010

Cosa dobbiamo sapere di questo 2011

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La fine dell'anno e' vicina ed e' ancora una volta tempo di previsioni e di fare il punto della situazione. A Wall Street il 2010 verra' ricordato per i minimi di 12 anni toccati i primi di marzo, cosi' come per il rally che ne e' seguito, mentre in Europa scoppiava la crisi del debito sovrano. In molti mercati in via di sviluppo tra cui Brasile e Cina si sono gonfiate bolle del debito e del real estate che secondo alcuni rischiano di esplodere da un momento all'altro. Un anno fa gli analisti di Saxo Bank ci avevano visto giusto in quattro occasioni su dieci.
Le sorprese e gli sbalzi di prezzo non sono mancati, ma nel complesso e' stato un anno di transizione per i mercati, all'insegna dell'incertezza, preparatorio a quello che il 2011 ha in serbo. Occasioni di guadagno ce ne sono sempre, bisogna pero' saper sfruttarle al momento giusto.
Tra le "previsioni shock", ovvero sviluppi inediti che avranno un impatto enorme sul futuro dei mercati, si trovano le valute da evitare, una delle operazioni piu' controverse e maggiori degli ultimi tempi, i prezzi obiettivo delle materie prime, la battaglia politica contro l'autorita' della Federal Reserve e le strategie d'investimento da considerare. Eccole: 1. Il Congresso americano boccia il QE3 di Bernanke Nella seconda meta' del 2011, la Federal Reserve si trovera' in una posizione davvero difficile per essere stata la principale responsabile del fiasco immobiliare, per il conseguente salvataggio delle banche e per la situazione catastrofica in cui versa il debito pubblico. Nello stesso periodo, le cosiddette banche "troppo grandi per cadere" si troveranno di nuovo in seri guai. Il Congresso americano blocchera' l'autorita' della Fed sui bilanci e la sfidera' sul suo doppio mandato che riguarda i dati occupazionali e l'inflazione.
2. Apple compra Facebook Attraverso alcune interviste Steve Jobs, fondatore di Apple, ha dichiarato che tra la sua azienda e il famoso social network ci potrebbero essere delle opportunita' di partnership, ma che gli ultimi incontri ancora non avrebbero portato a nulla di concreto. I vertici di Apple hanno fatto sapere che Facebook era alla ricerca di condizioni economiche che non potevano essere accettate. La situazione potrebbe portare Jobs a decidere per l'acquisizione totale di Facebook.
3. Il Dollar Index superera' quota 100 La curva della crescita economica sara' per un po' positiva in alcune aree del mondo, ma poi salteranno fuori problemi per la Cina. La lenta crescita del settore industriale cinese provochera' un crollo dell'appetito al rischio globale. Assieme all'economia giapponese che lotta per la sopravvivenza e l'Eurozona in preda al caos, il dollaro Americano iniziera' a essere piu' interessante. Il districarsi di queste posizioni spingera' lo US Dollar Index su del 25%, fino a superare quota 100 verso la fine del terzo trimestre del 2011.
4. Il rendimento dei bond a 30 anni del Tesoro americano scivolera' al 3% La politica di svalutazione del dollaro, che affonda le sue radici nella cosiddetta "guerra delle valute" del 2010, costringera' i mercati emergenti a utilizzare piu' dollari di scorta sui bond governativi. Gli sforzi del quantitative easing della Fed verranno vanificati dalla situazione in cui verseranno i bilanci delle banche americane. La BCE, l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale falliranno nella loro battaglia per sanare i mali dei PIIGS periferici indirizzando il gregge degli investitori confusi verso il porto sicuro dello Zio Sam. Il sentiment positivo scomparira' nel 2011 e i rendimenti dei bond a 30 anni del Tesoro americano scenderanno al 3%.
5. Il cambio dollaro australiano-sterlina inglese precipitera' del 25% Il 2011 segnera' il ritorno della Gran Bretagna ai suoi valori tradizionali: gli inglesi lavoreranno di piu', risparmieranno di piu' e sorprendentemente nel corso del 2011 si mettera' in moto una forte espansione. L'Australia d'altro canto si trovera' a combattere con un'economia che si indebolisce, mentre la Cina fara' sempre piu' fatica a stoppare l'inflazione prima che la situazione le scappi di mano. Assieme al mercato immobiliare australiano, la situazione sembra una bolla pronta a scoppiare e i fatti determineranno un declino del cambio AUD/GBP del 25%.
6. Il petrolio giu' di un terzo Il greggio, ora guidato dalle macro-aspettative fondamentali degli investitori, verra' trascinato su, superando i 100 dollari al barile nei primi mesi del 2011, grazie all'ondata di euforia provocata dall'economia americana finalmente libera dalle catene. Il greggio soccombera' a una violenta correzione di un terzo piu' tardi nel corso del 2011.
7. Il gas naturale aumentera' del 50% Il gas naturale entrera' nel 2011 con un'eccedenza di offerta, dato che la flessione globale aveva gia' comportato un surplus rispetto alla domanda in questi ultimi due anni, dando luogo a un biennio di perdite a due cifre. Ma l'accresciuta domanda industriale, lo storico basso prezzo del greggio e del carbone, un avanzamento della curva di appiattimento e le proposte di esportare piu' gas dai giacimenti degli Usa, sono tutte situazioni che si uniscono per far si' che gli investimenti passivi sul gas aumentino di valore. Inoltre, una brusca ondata di freddo portera' a un veloce esaurimento delle scorte, cosi' da provocare un rialzo del 50% che non si era mai registrato negli ultimi 25 anni.
8. L'oro si rafforzera' fino a 1800 dollari mentre ci sara' un'escalation nella guerra delle valute La cosiddetta "guerra delle valute" tornera' ad oltranza nel 2011, spinta dai miglioramenti dell'economia americana. Il deficit Usa della bilancia commerciale si allarghera' e la Cina sara' messa sotto pressione. Mentre gli investitori fuggiranno dai metalli, l'oro s'impennera' fino ai 1800 dollari per oncia.
9. Lo S&P 500 tocchera' il picco piu' alto della storia La Fed nel 2011 continuera' a immettere liquidita' nel sistema. Gli investitori realizzano che l'unica strategia buona da seguire sara' quella di comprare sui ribassi, anche se la tattica funziona per la Fed nonostante essa sia un castello di carte e i consumatori americani iniziano a spendere quando il loro portafoglio azionario migliora. Ma il corporate americano non credera' all'euforia che si basa sul teorema che un buon prezzo di un'azione significa per forza buona salute e continuera' in operazioni di deleveraging in funzione di una sana ripresa. L'indice del benchmark americano vedra' il picco del 2007 nello specchietto retrovisore mentre percorrera' la sua strada verso quota 1,600.
10. L'indice RTS russo raggiunge 2500 La prossima bolla nell'economia globale iniziera' a gonfiarsi all'inizio dell'anno, mandando il greggio sopra i 100 dollari al barile. L'investitore americano medio non fara' niente con i suoi soldi, se non comprare sui ribassi del mercato azionario americano. Quelli che invece investiranno nel mercato russo realizzeranno il valore P/E a un anno di 8.6 e il P/B di 1.26. Il RTS raddoppiera' quasi fino a 2.500 nel 2011.

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