lunedì 13 dicembre 2010

I regali da non fare...

Selvaggia Lucarelli
Visto che il Natale è ufficialmente il periodo dell’anno in cui si commette il maggior numero di atrocità nel campo dei regali osceni, eccovi una lista nera dei doni che bisognerebbe tassativamente evitare di acquistare:
a) Il  cachemire se non è veramente cachemire. Voglio dire, se non avete 250 euro per comprare un lupetto che sia composto al cento per cento da questa lana pregiata,  evitate il “vorrei ma non posso” acquistando maglioncini 2% cachemire, 8% poliuretano espanso, 90%  truciolato.
b) I “set beauty”.  Le profumerie, sotto Natale, sono un terreno piuttosto scivoloso, quindi consiglierei prudenza nel varcarne la soglia, soprattutto agli uomini. Da evitare tassativamente cestini e sacchettini di plastica preconfezionati dalla profumeria che in occasione delle feste tira fuori fondi di magazzino e crea set improbabili formati da: a) un bagnoschiuma da diciotto litri al sandalo (nel senso che la fragranza è tale e quale a quella del sandalo di un pescatore palermitano dopo sei mesi in alto mare),  il cui utilizzo, dopo sei anni di stazionamento nelle retrovie dei prodotti beauty accanto a oli per il massaggio e scrub ai sali marini, finisce per essere la toletta del pincher nano. b) saponette create da un team di esperti dermatologi  per rispettare il ph naturale della pelle di un grizzly canadese. c) Rossetti, ombretti e ciprie dalle marche e composizioni chimiche improbabili che testate in laboratorio su un criceto nano gli hanno fatto uscire due pinne di squalo sul dorso.
c) Il noto trittico sciarpa/guanti/cappello.  Nella speciale classifica “i trittici più tristi della storia mondiale” tale trittico è superato solo da quello composto dai “Ricchi e poveri” e dai “Re Magi” del presepe vivente cittadino impersonati da vicesindaco/comandante dei vigili urbani/poeta locale.
d) I profumi.  A meno che non siate certi di regalare la fragranza che il destinatario predilige da almeno dieci anni (e comunque complimenti per guizzo e fantasia che sono più o meno quelli riscontrabili in un editoriale della Palombelli), evitate di acquistare fragranze a casaccio. Fateci caso. Alla messa della mattina del 25 dicembre la chiesa brulica di rispettabili madri di famiglia che, a causa dell’incauto regalo del figlio consigliato dalla fidanzata ventenne, profumano come una baldracca.
e) I libri. O meglio, i libri ad amici e parenti che dalla prima elementare in poi hanno letto al massimo le indicazioni stradali per Milano Marittima, la biografia non autorizzata di Josè Mourinho e le istruzioni del digitale terrestre.
f) I completini intimi. E qui mi rivolgo agli uomini. Datemi retta, lasciate perdere. Io in 36 anni di onorata carriera, perfino da uomini laureati con 110 e lode e un’infanzia serena, senza traumi sessuali,  ho ricevuto: a) slip delle dimensioni di un gazebo per matrimoni b) slip delle dimensioni di un Pocket Coffee i cui elastici laterali, tirati al massimo,  creano il famoso effetto “lonza con spago”.  c) reggiseni  il cui sistema di chiusura era semplice quanto quello del portello dello Space  Shuttle d) abbinamenti clamorosi quali mutanda in lycra bianca da liceale illibata e bustino nero in lattex da madrina del Mi-sex.  Morale: alla biancheria intima ci pensiamo noi, voi concentrate le vostre energie sull’effetto che dovrebbe sortire.
g) Telefoni cellulari a genitori e nonni che non mostrano particolare predisposizione per la tecnologia, ovvero il 98% dei soggetti appena menzionati.  Inutile che vi dica che tanto, dopo spiegazioni interminabili e test per vedere se hanno capito il funzionamento, ogni volta che farete una telefonata succederanno le seguenti cose: a) vi attaccheranno in faccia b) risponderanno, voi direte pronto e sentirete un rumore di tasti premuti a casaccio e un laconico: “Qui non si sente niente!” c) riceverete chiamate partite incidentalmente e vi toccherà urlare “Ehiiiiii, mammaaaaa, attacca!” con un sottofondo di rumori di stoviglie o di aspirapolvere.
h) I libri di foto d’autore. Trovatemi un individuo vivente che, dopo aver ingerito il siero della verità, ammetta di aver sfogliato anche una sola volta un volume di settecento foto in bianco e nero di un fotografo serbo sui volti più intensi degli anziani del Burkina Faso, e io vi rimedio un appuntamento a cena con Charlize Theron.
i) Infine, c’è solo un regalo che nella lista dei regali sgraditi batte in classifica uno stock di scorie radioattive, e cioè il temutissimo “cucciolo di animale domestico”.  E qui mi rivolgo soprattutto alle donne. A meno che lui non ve lo chieda esplicitamente, evitate categoricamente di fargli trovare un micio spelacchiato e miagolante sotto l’albero perché è molto probabile che il vostro fidanzato , mosso da gratitudine mista a commozione per il vostro amabile gesto, vi tumuli sotto la sabbietta destinata alla lettiera.

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