sabato 20 novembre 2010

Chi lo possiede rischia la sua vita...superstizione??

Diamante Hope (foto AP)

E’ una delle creature più belle e cattive che esistano al mondo. In grado lasciare incantato all’istante chiunque vi si imbatte, e di portarlo alla rovina nel giro di pochissimo tempo. Si tratta di un gigantesco diamante blu da 44,5 carati e il suo nome, per una strana ironia della sorte, è «Hope», speranza. Ma per chiunque entra in suo possesso, o anche solo lo guarda troppo a lungo, l’unico destino è la disperazione
LA MALEDIZIONE RISVEGLIATA - Da 50 anni il diamante è custodito nello Smithsonian’s National Museum of Natural History, dopo che tutti i suoi proprietari privati sono morti in preda ad atroci tormenti. Conservato in un angolo buio del grande museo newyorchese, ultimamente il diamante «Hope» se ne è rimasto relativamente tranquillo. Ma qualcuno nella Grande Mela ha avuto la pessima idea di risvegliarlo celebrando l’anniversario con una nuova ambientazione e incastonando il diamante in una differente collana disegnata da Harry Winston. Un evento lanciato anche da un documentario tv dedicato ai misteri di «Hope», con protagonista nientemeno che Kim Basinger, che andrà in onda domenica sullo Smithsonian Channel. Il diamante maledetto viene dall’India, dal tempio di Rama-Sita, vicino a Mandalay.
IL DIO SFREGIATO - Era incastonata nel volto di pietra di un idolo e ne costituiva uno dei due occhi. Almeno finché dei ladri sacrileghi hanno strappato l’occhio alla divinità, lasciandola guercia e scatenandone l’ira implacabile. L’autore del furto fu il gioielliere Jean-Baptiste Tavernier, che lo vendette a Luigi XIV che lo ricoprì di ricchezze. Nonostante questo Tavernier fallì e ripartì per l’India, ma durante il viaggio morì di una lenta e dolorosa agonia. Sia Luigi XIV che Luigi XV indossarono il diamante in varie occasioni. Poco tempo dopo le teste di Luigi XV e di Maria Antonietta furono recise da un colpo netto di ghigliottina. Il diamante fu quindi venduto a Londra nel 1830. Il banchiere Hope acquistò la gemma per una somma astronomica e le diede il suo nome. Il diamante passò in eredità ai suoi discendenti, che finirono tutti sul lastrico.
IL PRINCIPE LINCIATO - Il principe russo Kanitovsky donò il diamante a una ballerina, ma quando scoprì che lei lo tradiva la strangolò. Il principe quindi durante la rivoluzione fu linciato dalla folla, che ne fece il corpo a brandelli. Il diamante continuò a provocare sciagure, finché Cartier lo rivendette al proprietario del Washington Post, Edward Beale McLean. Il contratto stipulato da Cartier e McLean prevedeva che «se entro sei mesi dall’acquisto del diamante fosse capitata qualche disgrazia alla famiglia di Edward B. McLean, Hope sarebbe stato scambiato per altri gioielli di valore equivalente». A McLean morirono quattro figli, iniziò a bere e nel 1933 un tribunale lo dichiarò incapace di intendere e di volere.

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