
Sul capo d'abbigliamento è anche ricamato un hadith, un detto tradizionale attribuito a Maometto. Dal 1979 in Iran la cravatta e' considerata un simbolo di decadenza morale. Nei primi giorni della Rivoluzione chi veniva sorpreso con una cravatta rischiava addirittura l'arresto e in alcuni casi i militanti islamici provvedevano a tagliarla in segno di disprezzo. Oggi alcuni iraniani indossano questo capo in pubblico in occasione di eventi particolari, come funerali o matrimoni, ma la parte piu' conservatrice della società biasima questo comportamento.
Che la cravatta, tuttavia, sia una questione di profonde divisioni nella Repubblica Islamica lo dimostra la crisi sfiorata quest'estate tra il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, grande sostenitore di questo capo d'abbigliamento, e il clero sciita più ortodosso, da sempre contario a permettere agli uomini di indossarla. Ad innescare la polemica era stato l'ayatollah ultraconservatore Ahmad Khatami, un tempo considerato un fedelissimo di Ahmadinejad, che aveva consigliato al presidente di non intromettersi nelle questioni di condotta islamica, che sono appannaggio esclusivo del clero e indeboliscono il governo. L'ayatollah si riferiva alle dichiarazioni di Ahmadinejad, secondo cui nessun leader religioso ha mai chiaramente vietato l'uso di questo capo di abbigliamento.
Nessun commento:
Posta un commento