domenica 28 novembre 2010

Regno Unito, se paghi salti la fila

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L’ultima tendenza negli aeroporti riguarda la creazione di corsie preferenziali a pagamento per arrivare ai controlli per la sicurezza prima saltando la coda. Nel Regno Unito questo trend si sta trasformando in un lucroso business, e sono già arrivate le prime polemiche. Almeno 8 aerostazioni hanno introdotto questa ulteriore “tariffa” che varia tra le 3 e le 5 sterline. A quanto pare quello che era stato annunciato come un servizio extra a disposizione dei clienti intenzionati a pagare qualcosa in più per avere un trattamento privilegiato si è trasformato in un modo per fare soldi.
Molti sono disposte a pagare pur di essere sicuri di passare i controlli in tempo per prendere l’aereo: questo timore è diventato sempre più concreto dopo l’aumento dei controlli in seguito ai pacchi provenienti dallo Yemen, contenenti esplosivo, spediti da al-Qaeda.

Le guardie sono tenute a controllare non solo il contenuto delle tasche e del bagaglio a mano, ma anche ad effettuare una perquisizione manuale che implica il togliersi la cintura e le scarpe. L’intero processo è diventato così lungo che le persone devono arrivare almeno tre ore prima per essere sicuri di prendere il loro volo. All’aeroporto di Luton ci sono state difficoltà a mantenere la calma tra i passeggeri in attesa, fino a che non è stata presa la decisione di creare una corsia preferenziale a pagamento. L’ATUC, l’organo che tutela i diritti dei passeggeri delle compagnie aeree, però si dice preoccupato dalla situazione, perché l’aumento dei controlli e il conseguente allungarsi dei tempi di attesa prima dell’imbarco stanno spingendo le persone a pagare non per avere un servizio o un beneficio, ma semplicemente per fare una cosa che si è obbligati a fare.

“Il punto è che” dice l’amministratore delegato dell’ATUC Simon Evans, “se le compagnie aeroportuali non si preoccupano di gestire al meglio il servizio o addirittura lo rendono peggiore, il passeggero è spinto a pagare un extra per una cosa che è invece dovuta. La nostra preoccupazione è che questo significhi un servizio peggiore per chi decide di non pagare. Ad ogni modo le compagnie ci hanno assicurato che non sarà così”. Il presidente della Ryanair Michael O’Leary ha recentemente condannato l’aumento dei controlli di sicurezza prima dei voli dicendo “in seguito alla questione yemenita abbiamo potuto notare un’altra volta come l’azione dei burocrati della sicurezza abbia reso ancora più noioso e scocciante viaggiare in aereo. Il punto è che oggigiorno i controlli per la sicurezza sono sproporzionati, inadeguati e totalmente inefficaci”.

Ad ogni modo l’opinione del signor Evans è che le compagnie aeree low cost hanno fatto una tale pressione per tagliare le tasse aeroportuali che i gestori non hanno altra possibilità se non introdurre nuove tasse a carico del passeggero. Nelle sue parole: “tutto ruota attorno all’aumento degli incassi. La maggioranza delle persone ormai paga cifre irrisorie per un viaggio aereo e il motivo per cui questo è possibile è che le compagnie aeree hanno tagliato le tasse che pagano agli aeroporti”. Un modo per risolvere la questione potrebbe essere la creazione di una tabella con i tempi di attesa per le varie aerostazioni, nella speranza che questo le incoraggi a prendersi cura della situazione e migliorarla.

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