Simboli di unità e tradizione, anche le bandiere possono cambiare. Di solito, avviene dopo un cambio di regime, dalla monarchia alla repubblica con conseguente sparizione del simbolo reale. Ma non sempre, e quasi mai con il consenso di tutta la popolazione interessata.
IL CASO DEL MYANMAR - Da pochissimo il Myanmar ha una nuova bandiera, quella che vedete nell’immagine qui sopra. Lo ha deciso la giunta militare che governa il paese asiatico dal 1988. Quella precedente era fatta da un campo rosso (simbolo di valore e coraggio) in cui sulla sinistra in alto era posto un quadrato blu (simbolo della pace e della stabilità) con all’interno una pannocchia di riso (simbolo della classe contadina) e un pignone (simbolo della classe operaia) circondati da 14 stelle (una per ogni stato e divisione),. Adesso si cambia: la bandiera diventa composta da tre strisce orizzontali, la più bassa rossa (simbolo del valore), quella in mezzo verde (simbolo della pace) e quella superiore gialla (simbolo della solidarietà). Al centro, una stella bianca. Tutti contenti? Non proprio. Il dibattito è molto acceso, la cosa non è stata accettata di buon grado dalla popolazione. Al di là del discutibile aspetto grafico, alcuni blogger azzardano una lettura squisitamente politica, vista la brutalità del regime dei militari: “Il giallo sta per Than Shwe (il capo del regime) il verde per i soldi e il rosso per il sangue”. Altri commentano gridando al plagio, in quanto la bandiera ricorda quella di altri stati come il Ghana, l’Etiopia e la Lituania.
Ecco la vecchia bandiera del Myanmar:
IL CASO DEL MYANMAR - Da pochissimo il Myanmar ha una nuova bandiera, quella che vedete nell’immagine qui sopra. Lo ha deciso la giunta militare che governa il paese asiatico dal 1988. Quella precedente era fatta da un campo rosso (simbolo di valore e coraggio) in cui sulla sinistra in alto era posto un quadrato blu (simbolo della pace e della stabilità) con all’interno una pannocchia di riso (simbolo della classe contadina) e un pignone (simbolo della classe operaia) circondati da 14 stelle (una per ogni stato e divisione),. Adesso si cambia: la bandiera diventa composta da tre strisce orizzontali, la più bassa rossa (simbolo del valore), quella in mezzo verde (simbolo della pace) e quella superiore gialla (simbolo della solidarietà). Al centro, una stella bianca. Tutti contenti? Non proprio. Il dibattito è molto acceso, la cosa non è stata accettata di buon grado dalla popolazione. Al di là del discutibile aspetto grafico, alcuni blogger azzardano una lettura squisitamente politica, vista la brutalità del regime dei militari: “Il giallo sta per Than Shwe (il capo del regime) il verde per i soldi e il rosso per il sangue”. Altri commentano gridando al plagio, in quanto la bandiera ricorda quella di altri stati come il Ghana, l’Etiopia e la Lituania.
Ecco la vecchia bandiera del Myanmar:
LA NUOVA ZELANDA - Nel piccolo paese agli antipodi da noi, da qualche tempo è sorto un vero dibattito popolare sulla necessità di cambiare la bandiera. Addirittura c’è un gruppo su Facebook con più di 23mila iscritti che sostiene il cambio di bandiera. Com’è oggi la bandiera neozelandese? E’ simile a quella di molte ex colonie inglesi: in un triangolo in alto a sinistra troneggia ancora l’Union Jack, la bandiera del Regno Unito, su un campo blu con quattro stelle, le quattro isole che la compongono. Perché cambiarla? Lo vogliono i neozelandesi di origine maori, gli antichi abitanti di queste isole. La bandiera attuale è simbolo del vecchio colonialismo, e non rappresenta la matrice “tino rangatiratanga”, cioè maori. Diverse sono le ipotesi di cambio, una delle quali prevede una bandiera con due bande rossa e nera con in mezzo un simbolo grafico bianco di origine maori.
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