giovedì 18 novembre 2010

I passi giusti per raggiungere la felicità nel lavoro

scala (Fotolia)
Nella prima parte di una serie di studi sull'utilizzo del vantaggio della felicità ho esaminato diverse aziende che hanno investito sulla "scienza della felicità" per stimolare l'innovazione e migliorare la produttività. Nella seconda parte ho invece analizzato in che modo le persone possono creare un'esperienza lavorativa positiva per se stessi e per il loro team.
Shawn Achor, specializzato in psicologia positiva, ha tenuto un celebre corso sulla felicità presso la prestigiosa università di Harvard. Adesso spera di trasferirne il contenuto anche al mondo del lavoro. Recentemente ha pubblicato il libro The Happiness Advantage, basato proprio sulle ricerche condotte ad Harvard e nelle aziende di tutto il mondo e ha individuato sette elementi per usare il fattore felicità sul lavoro.
  1. Iniziare a crederci
    "Definisco la felicità come la gioia che proviamo mentre cerchiamo di realizzare il nostro potenziale", spiega Achor. "Non si tratta di un piacere allo stato puro e nemmeno desidero che una persona sia irrazionalmente ottimista". In altre parole, non è possibile prendere in giro se stessi cercando di essere felici e negando la realtà che ci circonda. "Tuttavia, i tanti studi sull'argomento hanno dimostrato che un approccio positivo porta al successo", spiega Achor. I dipendenti che lavorano in modo positivo riescono a ottenere risultati migliori del 30% rispetto ai colleghi che invece lavorano in modo negativo e ciò riguarda produttività, vendite, livello di energie spese, instabilità sul lavoro e spese sanitarie. In realtà, le ricerche dimostrano che gli impiegati felici ricevono una retribuzione più alta, godono di una maggiore sicurezza sul lavoro e vengono licenziati o si dimettono con meno frequenza. Tra i metodi più semplici per stimolare la positività troviamo la meditazione giornaliera, l'esercizio fisico frequente, la pianificazione delle attività future e la possibilità di spendere il proprio denaro per viaggiare piuttosto che per acquistare prodotti.
  2. Valutare in modo nuovo il lavoro
    "Generalmente crediamo che il lavoro sia incompatibile con la felicità", continua Achor. Invece è il caso di rianalizzare il nostro modo di pensare al lavoro. Le ricerche dimostrano che le persone che considerano il loro lavoro non come un "dovere", ossia come un problema che non fa altro che ridurre il tempo libero a disposizione, ma come una "professione" sono probabilmente anche le più soddisfatte. Sono proprio loro a dedicare più tempo alla carriera e, normalmente, a ottenere più successo. Achor suggerisce di analizzare nuovamente le singole attività della giornata. Se, ad esempio, lavorate nel settore sanitario e siete stanchi delle tante carte da compilare, considerate lo scopo di questa attività. Se pensate che sia un modo per documentare i progressi di un paziente e per facilitare il lavoro dei colleghi, allora diventerà più semplice considerarla in modo positivo.
  3. Allenare la positività
    Gli psicologi hanno scoperto l'effetto "Tetris" dopo aver analizzato il comportamento di alcune persone che giocavano senza sosta al celebre videogioco. Anche dopo aver smesso di giocare, questi soggetti continuavano a vedere forme colorate che si muovevano nello spazio. La stessa situazione si verifica per qualsiasi altra attività che inizia a offuscare la mente di una persona e Achor ritiene che molti lavoratori abbiano sperimentato direttamente l'effetto Tetris. Poiché molti vengono assunti per individuare e risolvere problemi, iniziano a considerare tutto come un errore o una complicazione. Tale atteggiamento si ripercuote nella loro vita anche al di fuori del lavoro e, più adottano questo approccio negativo, più perdono di vista la positività. Tuttavia, Achor suggerisce di sfruttare l'effetto Tetris a nostro vantaggio cercando di creare la felicità. Una volta "esercitata" la felicità, diventa automaticamente parte del nostro bagaglio. Consiglia ancora di scrivere su un foglio le tre cose che ci rendono sereni ogni giorno o di annotare su un diario tutte le esperienze positive della giornata. Ben presto questo approccio positivo sostituirà quello negativo e diventerà una sorta di sana abitudine.
  4. Utilizzare le sconfitte per arrivare al successo
    Quando Achor teneva le sue conferenze sulla psicologia positiva presso la sede della UBS, notava che spiegare ai dipendenti che lo stress è un elemento negativo non faceva altro che aumentare la loro frustrazione. Le persone stressate spesso sono come paralizzate oppure tendono a sprofondare ulteriormente nella negatività. Tuttavia, se i dipendenti iniziano a pensare ai fallimenti, agli errori e alle sconfitte come a opportunità per imparare e crescere, si troveranno in una posizione privilegiata per uscire vincenti da qualsiasi difficoltà. Innanzitutto è necessario evitare di criticare se stessi. Limitatevi ad analizzare le vostre azioni e a pensare a come potreste agire diversamente in futuro. Avere la sensazione di controllare la propria vita aumenta la felicità. "Utilizzate i fallimenti per arrivare al successo", spiega Achor, aggiungendo che le riunioni degli azionisti della Coca-Cola iniziano con la presentazione dei successi e dei fallimenti, che vengono considerati sullo stesso piano".
  5. Identificare obiettivi raggiungibili
    Se il vostro obiettivo è conquistare una poltrona dirigenziale, considerate i singoli passaggi che possono condurvi a questo traguardo. Achor consiglia di iniziare con obiettivi facilmente raggiungibili per acquisire una maggiore sicurezza. Poi chiaramente l'asta deve essere portata più in alto. Quando vengono fissati gli obiettivi, Achor suggerisce di iniziare a valutare la situazione attuale, definendo le sensazioni provate e sottolineando gli aspetti del lavoro che già sono sotto il vostro controllo. Una volta capito quello che è possibile modificare, è necessario individuare come apportare i cambiamenti un po' per volta. Individuando obiettivi sempre raggiungibili potrete aumentare la vostra sicurezza e la sensazione di avere tutto sotto controllo.
  6. Utilizzare la regola dei 20 secondi
    Quando proviamo a creare dei cambiamenti durevoli, l'errore più comune è fare affidamento sulla nostra forza di volontà. Achor racconta che una donna gli aveva confessato di aver tentato 18 diete senza ottenere alcun risultato. In verità, secondo lui, non ne aveva mai provata nessuna seriamente. Consiglia quindi ai clienti di rendere le buone abitudini più facili da iniziare rispetto a quelle cattive regalando loro un "vantaggio di 20 secondi". Ad esempio, se avete intenzione di mangiare in modo sano, spostate i cibi più grassi sullo scaffale più alto della credenza e lasciate invece a portata di mano la frutta e la verdura. Eliminate qualsiasi barriera che possa limitare le buone abitudini. Se avete invece intenzione di fare esercizio fisico al mattino, andate a dormire indossando la tuta e lasciate le scarpe da ginnastica ai piedi del letto. Svolgendo la stessa attività per 21 giorni consecutivi, diventerà una vera e propria abitudine.
  7. Cercare un supporto sociale
    I dipendenti limitano la loro felicità in due modi. Rimandano la felicità fino a quando non hanno raggiunto il loro prossimo obiettivo, la presentazione di un grosso progetto o una promozione. Quando però sono riusciti a superare il traguardo che avevano fissato, sono subito pronti a identificarne uno nuovo, lasciando la serenità in sospeso. In secondo luogo, spesso pensano di aver ottenuto successo semplicemente lavorando fino a tarda sera. Secondo Achor entrambi gli approcci sono sbagliati, perché è possibile raggiungere un obiettivo difficile solo investendo sulle persone che vivono attorno a noi e sulla nostra felicità. Occorre quindi modificare questo atteggiamento. Cercate di apparire sempre sereni e salutate cordialmente tutte le persone che incontrate nell'ascensore e nell'atrio dell'ufficio. Cercate di apprezzare ogni giorno il contributo dei membri del vostro team. E quando il lavoro diventa davvero insopportabile, passate più tempo con la famiglia e con gli amici.

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