mercoledì 17 novembre 2010

Condanna a morte fantasma

pena di morte

Nel braccio della morte per 35 anni senza nessuna condanna: muore dietro le sbarre

Era stato condannato a morte 35 anni fa, ma è spirato nella sua cella per cause naturali. Ronald Chambers, 55 anni, era accusato di avere ucciso un uomo dopo averlo rapinato. Continua a leggere questa notizia
DECANO DEL BRACCIO DELLA MORTE - Ma nel 2007 la Corte suprema degli Stati Uniti aveva garantito a Chambers una sospensione dell’esecuzione, sollevando dei dubbi sulle istruzioni che sarebbero state fornite alla giuria che lo aveva condannato. Il caso è stato rimandato al tribunale del Texas e un quarto processo era previsto per la primavera del 2011. Al punto che Chambers era soprannominato il «decano del braccio della morte», a causa delle diverse manovre legali grazie a cui la sua condanna a morte non è stata eseguita durante tutto il tempo per cui è rimasto dietro le sbarre, incluso il giorno della sua morte. Anche se quello di Chambers non è il record assoluto. Excell White infatti, che ha ucciso tre persone nel 1974 e non è stato giustiziato fino al 1999, ha trascorso nel braccio della morte più tempo di qualsiasi altro condannato texano – 8.854 giorni –prima di ricevere l’iniezione letale.
VIOLENZA INAUDITA - Non è stato però questo il destino di Chambers, che è stato trovato morto lunedì sul pavimento della sua cella. Il portavoce dello sceriffo di Dallas, Kim Leach, ha dichiarato che Chambers aveva diversi problemi di salute, quando lo scorso anno è arrivato nel carcere della Contea. Il detenuto aveva 19 anni quando lui e Clarence Ray Williams hanno rapito Mike McMahon e la sua ragazza dal parcheggio di un nightclub di Dallas, ordinando loro quindi di camminare fino in fondo all’argine del fiume Trinity. I due uomini hanno rapinato i fidanzati e, dopo avere sparato loro, li hanno abbandonati credendoli morti. La ragazza però, Deia Sutton, è sopravvissuta e ha denunciato gli assassini. Rivelando che Chambers, dopo avere sparato a McMahon, lo avrebbe colpito più volte sulla testa con il tamburo del fucile.
CAVILLI LEGALI - Nel 1975, una giuria ha giudicato Chambers colpevole di omicidio e un giudice lo ha quindi imprigionato nel braccio della morte dello Stato del Texas. La Corte d’assise d’appello del Texas ha annullato per due volte la sua condanna. La prima in particolare perché a Chambers non erano stati letti i suoi diritti prima di essere interrogato da uno psichiatra. La vicenda di Chambers è stata paragonata appunto a quella di White, giustiziato nel 1999. White era stato condannato nel 1974 per aver ucciso, con un fucile d'assalto a ripetizione rubato il giorno prima, il proprietario di un emporio e due suoi clienti. La rapina nell’emporio aveva fruttato 66 dollari, sei trovati nel registratore di cassa e 60 nelle tasche dei clienti. White ha confessato di aver deciso la rapina dopo una notte brava di bevute e di aver pugnalato a morte il proprietario del negozio di armi in cui aveva rubato il fucile a ripetizione.

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