giovedì 4 novembre 2010

Chiedimi se al lavoro sono felice.... non è il titolo di un film a noi noto ma è una seria domanda che noi tutti ci poniamo ogni giorno

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In un mondo ideale, ognuno di noi avrebbe il pieno controllo del proprio destino professionale e potrebbe scegliere il percorso lavorativo che desidera. Ma in questo momento di dura recessione sono sempre più frequenti i licenziamenti, le riduzioni delle retribuzioni e il ricorso alla cassa integrazione. Molti di noi sul lavoro devono fare quindi i conti con stipendi per niente stellari.

Gretchen Rubin, responsabile del blog The Happiness Project e autrice di un libro di successo che ha lo stesso titolo, ritiene che oggi dobbiamo fare i conti con la "sfida della felicità". Quando non abbiamo la possibilità di fare quello che vogliamo, ad esempio se otteniamo un lavoro con una retribuzione estremamente bassa o quando dobbiamo svolgere altre mansioni senza un aumento di stipendio perché i nostri colleghi sono stati licenziati, il nostro morale scende bruscamente. "Cercare di recuperare diventa quindi una sfida della felicità", ci spiega.

Possiamo anche pensare che trovare la felicità nel mondo del lavoro di oggi sia praticamente impossibile. Rubin però consiglia di chiedersi sempre: "Come potrei essere più felice?"
Sostiene infatti che la sensazione di avere il pieno controllo della nostra vita dipende dal livello di soddisfazione in ufficio e dalla possibilità di lavorare in un ambiente stimolante. Se vi sentite protetti e apprezzati dal vostro capo e sentite che i vostri sforzi vi aiutano a maturare a livello professionale, sarete sicuramente più felici.

Kristen Massaro, direttore di STC Associates, un'azienda di New York impegnata nel settore della comunicazione, ricopre il suo ruolo attuale dopo aver richiesto di poter frequentare un corso per studiare le potenzialità dei social network. Ha seguito dei seminari specifici offerti dalle associazioni del settore e ha presentato i risultati ottenuti alla responsabile della sua azienda.
L'amministratore delegato, Sophie Ann Terrisse, dice che era emozionata dall'idea di investire nella formazione. Si è accorta dell'importanza di dare ai suoi dipendenti la possibilità di scegliere programmi o servizi. "Tutti ci rendiamo conto che la posta in gioco è cambiata", spiega. "Forse non è possibile ricompensare i dipendenti con giorni di ferie e incentivi economici, ma tutti sono felicissimi di crescere professionalmente". Ritiene quindi che la formazione come quella richiesta dalla Massaro sia un modo intelligente per migliorare quello che la sua azienda può offrire. Kristen Massaro adesso sente di avere più autorità e sta ampliando l'utilizzo dei social network da parte dell'azienda.

Gretchen Rubin afferma che le persone si sentono più felici sul lavoro proprio quando ritengono di poter svolgere le loro attività con la massima libertà. Amy Owen, ad esempio, stava lavorando allo sviluppo di un prodotto per un'azienda di libri scolastici quando ha capito di voler andare via da New York. Aveva collaborato con un team di Chicago, quindi ha analizzato le procedure aziendali relative ai trasferimenti dei dipendenti e alla possibilità di lavorare da un'altra sede. I tempi erano maturi e la direzione le ha permesso di trasferirsi in Illinois.
"Questa scelta è stata però vincolata a una condizione", spiega. "Il costo della vita a New York è più alto proprio come la retribuzione. Quindi ho accettato di non richiedere alcun aumento di stipendio. Per me è stato già un traguardo cambiare sede".
Più avanti, una ristrutturazione aziendale non aveva soddisfatto le richieste lavorative di Owen. C'era però una posizione editoriale aperta e lei si è proposta per ricoprirla. Dopo diversi colloqui, non ha ricevuto alcuna risposta. Delusa, ha iniziato a cercare un altro lavoro. Adesso collabora per un'organizzazione no profit nel settore della formazione, sempre in una sede distaccata.

Rubin consiglia di avere molti amici all'interno dell'ufficio, non solo perché è importante dal punto di vista delle relazioni personali, ma anche perché possono essere il "gancio" per una opportunità di lavoro. "Investite sui vostri colleghi", spiega, "anche se pensate di cambiare presto ufficio. Le persone che hanno dei rapporti più stretti con gli altri sono più felici".
Suggerisce inoltre di passare un po' di tempo a pensare a quello che vi rende infelici sul lavoro. "Se ci sono determinati elementi che possono essere eliminati, fatelo senza esitazione. Il cibo, la confusione nella cucina e così via: attivatevi subito per migliorare la situazione. Un'altra fonte di insoddisfazione sono i trasferimenti per raggiungere il posto di lavoro. Lavorare in turni diversi o lavorare da casa permette alle persone di sentirsi responsabilizzate".

Per chi viaggia consiglia poi di utilizzare gli audiolibri. "Una mia amica di Washington per arrivare al lavoro aveva un lungo viaggio da percorrere in automobile. Ha iniziato a comperare degli audiolibri e spesso rimaneva al volante anche più del tempo necessario per ascoltare la fine del capitolo".
Non dimenticate poi che la vostra salute rappresenta la chiave della felicità. Prendetevi cura di voi. Cercate di dormire abbastanza, di fare una regolare attività fisica e di svegliarvi in tempo. Mantenete un alto livello di energia per poter competere con gli altri.

Rubin suggerisce inoltre di richiedere tutte le apparecchiature necessarie per svolgere il vostro lavoro. Lei stessa era molto felice di aver installato un secondo e un terzo monitor per computer nel suo ufficio. Potreste non essere la sola persona a cui piace acquistare nuovi strumenti o partecipare a corsi di formazione. "Quando vi attivate per migliore l'ambiente di lavoro, anche il vostro capo potrebbe apprezzare la vostra motivazione".

I manager invece dovrebbero sempre ricordare che i collaboratori diventano più produttivi quando sono felici, spiega Rubin. Sono meno propensi ad assentarsi, diventano dei leader vincenti e sono più disposti ad aiutare i colleghi. La felicità è importantissima nel settore delle vendite perché i potenziali acquirenti sono attratti dalle persone che appaiono serene.
Terrisse ritiene che avere dipendenti felici è molto importante, perché è l'unico modo per mantenere le persone di talento all'interno dell'azienda. "È necessario più tempo per assumere, formare e far lavorare in modo efficiente un nuovo assunto piuttosto che legare all'organizzazione i collaboratori esistenti", continua.

Quando volete cambiare per essere più felici, siate chiari sui vantaggi che otterrà la vostra azienda, aggiunge Terrisse. "Abbiamo aiutato alcuni dipendenti per le loro attività con enti no profit e organizzazioni di beneficenza. Non solo è gratificante dal punto di vista sociale, ma assicura una maggiore visibilità sul mercato".
Massaro non avrebbe mai conosciuto le dinamiche dei social network se due anni fa non avesse fatto un viaggio come volontaria in un orfanotrofio in Africa. Rimase fuori dall'ufficio per un mese, ma dal momento che la sua azienda le aveva dato il permesso di assentarsi, ha potuto tornare indietro portando con sé una rinnovata passione per apprendere una nuova attività. La sua motivazione le ha permesso di acquisire ulteriori conoscenze utili per la sua crescita professionale e per il suo ufficio.
In tempi come questi, cerchiamo sempre di sopravvivere e dimentichiamo quanto sia importante la felicità sul posto di lavoro. Rubin dice: "Dovete essere grati per la felicità che state cercando o che siete riusciti a trovare. Non si tratta di una ricerca egoistica dal momento che diventando più felici non sottraete nulla agli altri. Anzi, è vero il contrario".

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