venerdì 5 novembre 2010

Come attirare attenzione nel vostro curriculum!!!!!!!

cv (foto fotolia odberg)

Ho appena scoperto qual è la cosa più difficile quando si vuole scrivere un buon curriculum: dobbiamo capire che cos'è che ci rende speciali. Qual è il vostro tratto distintivo?

Sono una giornalista con 30 anni di esperienza. E allora? Che cos'è che mi distingue dai tanti altri colleghi di circa 50 anni che fanno il mio stesso lavoro?
Sono ormai trascorsi 10 anni dall'ultima volta che ho aggiornato il mio curriculum. A dicembre, avevo scritto un articolo sulle ultime novità in materia di curriculum, come l'efficacia dei videocurricula e delle parole chiave e, da allora, lettori e amici continuano a chiedermi consigli. Per questo ho deciso di spiegare come creare un buon curriculum immolando me stessa alla causa.

Per prima cosa mi sono rivolta a due specialisti del settore con cui avevo collaborato in passato. Ho contattato James Borland, formatore di New York specializzato nella gestione della carriera e socio del Five O'Clock Club, che ha fornito personale per le redazioni del The New York Times, del Newsday e della rivista Time. Ho poi analizzato i suoi consigli con Eileen Wolkstein, una professionista esperta del settore che stimo e che ho citato molte volte nei miei articoli.
Borland ha iniziato con il confermare un mio sospetto: è sempre utile rivolgersi a uno specialista. Ad esempio, se cercate lavoro nel settore dei servizi finanziari, potete chiedere consiglio a una persona che ha analizzato le candidature delle persone che operano già in questo settore. Non lasciate però che sia lui o lei a scrivere il vostro curriculum, è preferibile che lo facciate da soli. "Un selezionatore o un responsabile delle Risorse umane si rende conto immediatamente se il curriculum è stato scritto da una persona diversa dal candidato", spiega Borland. "È solo importante che lo specialista vi spieghi in cinque minuti le parole da utilizzare e quelle da evitare".

Borland e Wolkstein ritengono che il curriculum non dovrebbe essere solo un elenco di esperienze con le posizioni ricoperte e i corsi frequentati. Ecco forse il problema principale della mia precedente versione. Non era affatto un documento di marketing. "Un curriculum deve colpire il selezionatore, deve fargli venire voglia di farvi un colloquio. È uno strumento che deve presentarvi come una persona con cui sarebbe interessante parlare".

Anche la Wolkstein è d'accordo su questo punto. Ritiene inoltre che deve raccontare la "storia" del candidato, con informazioni interessanti che catturino l'attenzione del lettore e lo incuriosiscano.
Borland mi ha detto di riepilogare in cima alla pagina i tre motivi per cui qualcuno avrebbe dovuto assumermi. Questo è sicuramente un altro elemento che non avevo inserito nella mia vecchia versione. Avevo utilizzato la parola "Esperienza" sotto il mio nome e le mie informazioni di contatto e poi indicato il titolo del mio lavoro e le mie mansioni.

Borland ha criticato anche il formato del mio curriculum perché il testo appare "troppo fitto". Ha infatti consigliato di riscrivere l'esperienza nella redazione di Forbes utilizzando un elenco puntato. Avrei poi dovuto indicare sei obiettivi raggiunti durante il mio lavoro descrivendoli con dei verbi attivi. Dopo avermi dato questa pugnalata, Wolkstein ha continuato a infierire. Avevo utilizzato troppe volte i verbi "scrivere", "dirigere" e "creare". Mi sono sentita mortificata quando mi ha chiesto se non conoscessi altri verbi, visto che, in quanto redattrice, dovrei avere una perfetta capacità di espressione.

Almeno Borland ha apprezzato il fatto che avessi citato un paio di articoli di copertina che avevo scritto. Ha ammesso di essere stato incuriosito, soprattutto dal pezzo sul primo miliardario di colore del Sud Africa. Su un aspetto Borland e Wolkstein sono stati quindi d'accordo: il curriculum deve interessare il selezionatore ed essere una pubblicità del candidato che descrive le esperienze in modo stimolante.

Borland mi ha quindi spinto a inserire anche le altre testate con le quali avevo lavorato. Nel mio vecchio curriculum avevo solo indicato: "Redattore senior, Forbes". Mi ha inoltre consigliato di specificare la diffusione della testata (900.000 copie per la rivista e 18 milioni di contatti al mese per il sito Web Forbes.com). Dovevo fare lo stesso anche per gli altri giornali.
Quando ho presentato la nuova versione, la Wolkstein si è limitata a dire, "abbastanza buona", ma non ancora perfetta. "Quale posizione lavorativa nel mondo del giornalismo potrebbe renderti davvero speciale?", mi ha chiesto.
La domanda mi ha portato ancora una volta al primo punto sottolineato da Borland: il curriculum deve essere un documento di marketing. Ci sto ancora lavorando.

Nessun commento:

Posta un commento