domenica 14 novembre 2010

Facebook la causa della sua incarcerazione

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Ha già trascorso cinque settimane in cella in attesa del processo, ora dovrà completare la condanna a quattro mesi di reclusione. Tutto per una foto postata su Facebook. La giustizia della Nuova Zelanda ha deciso di non perdonare il cattivo uso del social network e le distorsioni alla privacy. Così, un pittore appena ventenne, Joshua Ashby, è finito nei guai. Continua a leggere questa notizia
Era infuriato per essere stato lasciato dalla sua ragazza, e ha taggato alcune sue foto nude su Facebook. Non contento che tutti gli amici di lei potessero vedere immagini così imbarazzanti, è anche riuscito a entrare nel suo account, a modificare la password le impostazioni della privacy e permettere - potenzialmente - a tutti i 500 milioni di utenti del social network di guardare la foto. Il tutto è durato 12 ore, prima che la polizia riuscisse a tirare giù l'account. Il giudice ha anche preteso che Ashby fosse fotografato mentre veniva portato via per scontare la sua pena: "C'è una certa simmetria con quello che hai fatto, ragazzo".

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