Un appunto che non si può fare a Gianni Morandi è che manchi d’entusiasmo. Il cantante e conduttore del prossimo Festival di Sanremo è palesemente su di giri per il suo impegno all’Ariston, e ce la sta mettendo tutta per organizzare al meglio l’evento televisivo più atteso d’Italia.
In occasione della presentazione alla stampa del regolamento del Festival, Morandi e Gianmarco Mazzi, direttore artistico della kermesse canora, hanno rivelato che quella del 17 febbraio sarà una serata dedicata ai 150 anni trascorsi dall’Unità d’Italia.
A questo scopo, il conduttore ha detto che i quattordici ‘big’ in gara intoneranno, oltre al loro brano in gara, anche un altro pezzo ‘celebrativo’.
Tra le canzoni che potrebbero essere cantate sul palco dell’Ariston, Morandi e Mazzi hanno citato ‘Bella ciao’, “che nasce come inno delle mondine e che poi ha acquistato un altro significato”, e anche ‘Giovinezza’, “passata alla storia come inno del ventennio fascista ma che nacque come canzone della ‘goliardia’ toscana nei primi del '900”.
Le dichiarazioni dei due ‘dei ex machina’ di Sanremo non potevano non suscitare alcune sonore reazioni da parte dei politici e degli intellettuali italiani, che si dividono sull’opportunità di presentare al Festival brani come ‘Bella ciao’ e ‘Giovinezza’, chiaramente connotati in senso politico (oltre che storico).

Nel marasma delle polemiche, c’è anche chi suggerisce che questa sia un’operazione pensata ‘ad hoc’ da Morandi e Mazzi per attirare l’attenzione mediatica sul Festival.
Una volta messe a tacere le chiacchiere relative alla presenza di Belen Rodriguez come primadonna del Festival insieme ad Elisabetta Canalis, la macchina di Sanremo ha bisogno di altri argomenti per continuare a far parlare di sè e a tale scopo che c'è di meglio di una bella polemica?
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