sabato 4 dicembre 2010

Gli errori di quando ti metti in affari

Businessman (foto Fotolia)
Nel 2009 sono sparite dal mercato italiano quasi 30mila imprese (dati Unioncamere). In Italia la mortalità aziendale nel primo anno era del 20% prima della crisi, valori più che raddoppiati in questa difficile congiuntura economica. Come evitare di essere dal lato sbagliato del mercato, e veder morire la propria idea prima che possa svilupparsi a pieno? Investopedia, l'enciclopedia web dedicata ai piccoli investitori, propone sei errori da evitare per rimanere a galla nonostante la crisi.
  1. Non sottovalutare le conseguenze del mercatoSembra banale, ma devi conoscere i tuoi clienti e i tuoi concorrenti prima di entrare in affari. L'errore più comune è proprio questo: cercare di forzare un bene o un servizio in un mercato che è saturo invece di capire quali sono i bisogni ancora inascoltati dei consumatori. Per capirlo c'è una sola strategia: ricerca a tappeto combinata con un buon intuito imprenditoriale. Ricorda che è sempre più semplice soddisfare un bisogno che esiste piuttosto che crearne uno nuovo da zero.
  2. Il business plan non è il piano B
    Mai lanciarsi sul mercato senza una sceneggiatura scritta di come le cose potrebbero andare. Il business plan è uno strumento semplice ma indispensabile: serve a individuare gli obiettivi della nuova azienda, gli strumenti per raggiungerli, i possibili ostacoli che si frapporranno lungo la strada e le soluzioni a questi ostacoli. Più variabili saranno previste nel business plan, meno brutte sorprese si incontreranno lungo la strada.
  3. Partire senza (abbastanza) soldi in tascaNon sottovalutare le tue esigenze finanziarie prima di partire con l'impresa. Quando la tua idea è nuova, fresca e non ancora abbrutita dalle difficoltà del mercato, sarà più facile trovare finanziamenti. E' molto più difficile invece ottenerne dopo il lancio: un'azienda in difficoltà finanziarie ispira sempre un certo grado di sospetto negli investitori. Sii molto realistico quando si parla di soldi.
  4. Cattive location, online e offlineQuante buone idee si sprecano perché la logistica non è stata curata a sufficienza. Il tuo prodotto può anche essere eccezionale, ma i tuoi clienti devono poterlo raggiungere con facilità, altrimenti sarà tutta fatica sprecata. Un problema analogo può derivare dalla presenza sul web, terreno di conquista e di scontro per le imprese. Senza un sito web accessibile, facilmente navigabile e molto funzionale non si andrà lontano.
  5. Basta essere rigidi!Quanto ha dovuto aspettare l'industria della musica prima di capire le potenzialità del mercato digitale? Vuoi commettere lo stesso errore? Le major hanno retto il peso dei loro errori perché erano dei giganti, ma un piccolo business appena nato ha bisogno del massimo della flessibilità. Puoi aver studiare il mercato alla perfezione, avere un business plan curato fin nei minimi dettagli, ma devi essere sempre pronto a cambiare obiettivi e strategia seguendo il corso degli eventi. Solo i più adatti sopravvivono.
  6. Chi va piano…Il mercato è feroce con gli arruffoni, i frettolosi e gli impazienti. Ogni espansione deve essere programmata e vagliata con attenzione. L'errore più comune sotto questo punto di vista è non capire che un allargamento del business è come un nuovo inizio, devi avere la stessa cautela. Non credere mai di aver capito del tuo business e del tuo mercato, perché saranno loro a punirti.

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